Ucciso un pregiudicato, colpiti un malvivente del clan rivale e un 18enne incensurato. Gli inquirenti temono un feroce scontro per il predominio nella zona intorno ad Adelfia

 

 

BARI - Un morto e due feriti in meno di 24 ore ad Adelfia, nel Barese. Per gli inquirenti è il prologo di una guerra tra clan.

 La vittima è Martino Salatino, pregiudicato di 24 anni, secondo gli investigatori vicino al clan Stramaglia, ucciso nel centro del paese da 13 colpi di pistola esplosi dalle armi di quattro killer a bordo di un paio di moto. Coinvolto nella sparatoria anche il diciottenne incensurato che camminava insieme a lui, Domenico De Sisto, ricoverato in gravi condizioni in un ospedale vicino.

Il secondo ferito appartiene invece all'organizzazione rivale, il clan Di Cosola. Michele Chiapperino, coetaneo dell'avversario ucciso 24 ore dopo, pregiudicato anche lui, è un sorvegliato speciale.

Nessuno ha visto: l'omicidio di Salatino è avvenuto nel centro del paese e di giorno, ma un clima di diffusa omertà ha "cancellato" dalla memoria di chiunque le immagini dell'imboscata. Nessun testimone neppure al ferimento del rivale ucciso. Michele Chiapperino era appena uscito di casa; sua moglie e il figlio di un anno lo precedevano di qualche metro. I killer hanno iniziato a sparare sotto le finestre di casa del pregiudicato. Alcuni proiettili lo hanno raggiunto alle gambe e all'addome; altri hanno sfiorato il passeggino dov'era steso il bimbo. "Solo un caso ha evitato che l'agguato avesse conseguenze peggiori", ha detto un investigatore.

I carabinieri attendono che le condizioni dei feriti migliorino per tentare di raccogliere qualche indizio utile alle indagini, ma il timore è che le due sparatorie siano la premessa di una feroce guerra tra clan per il dominio della malavita nella zona.

 

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