Intascavano soldi per la cremazione, ma in realtà i cadaveri finivano accatastati in un locale del cimitero del Mirteto, a Massa.

 Ai parenti dei defunti venivano poi consegnate le ceneri di altri corpi. Il macabro business è stato scoperto dai carabinieri di Massa e ha portato all'arresto di 13 persone - 11 delle quali in carcere e due ai domiciliari - tra dirigenti e dipendenti della società che gestisce il cimitero, un impresario funebre, dipendenti comunali e anche un carabiniere in pensione.  

In base alla quantità di resti umani rivenuti, sarebbero state almeno 500 le cremazioni irregolari. Oltre agli
arrestati, ci sono 12 indagati. I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al falso, ai reati contro la pubblica amministrazione e contro la pietà dei defunti.

Le indagini sono durate un anno e sono iniziate dalla scoperta di alcuni oggetti funebri, come maniglie di bare e croci, sottratti da feretri che dovevano essere cremati e poi rivenduti. Nell'ambito dell'inchiesta, nel
maggio 2007 venne arrestato in flagranza un addetto al forno crematorio.

 

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