Il leader leghista vuole reintrodurre l'imposta sulla prima casa. Perplessi anche i sindacati, Bonanni: "Basta interventi sul fisco"Pd e Idv: l'idea del Senatùr smaschera la linea ondivaga del governo. No secco di An. Cicchitto: "Ne parleremo solo dopo il federalismo fiscale"

  

ROMA - L'uscita di Umberto Bossi sull'Ici - la sua idea di reintrodurre l'Ici sulla prima casa, in un'ottica federalista - non poteva passare inosservata. E infatti, malgrado il week end superfestivo, quasi tutte le forze politiche, ma anche i sindacati, dicono la loro sul tema. Il Pdl lo attacca, l'opposizione parla di maggioranza in stato confusionale, i sindacati sono critici.

La maggioranza è divisa e spiazzata. Decisamente contrario alla proposta del Senatùr il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi: "E' giusto ribadire che le promesse vanno mantenute, questa maggioranza si era impegnata in campagna elettorale col presidente Berlusconi ad eliminare l'Ici. Dunque la proposta di reintrodurre questa tassa non ha ragion d'essere". Ma il no più deciso arriva da An attraverso le parole di Tommaso Foti, membro dell'esevutivo: "L'Ici è stata sepolta e nessuno la resusciterà". "Le parole di Foti sono Vangelo", puntualizza, per chi non avesse recepito il messaggio, Maurizio Gasparri.

A dare la linea ufficiale del Pdl ci pensa il presidente dei deputati, Fabrizio Cicchitto: "Non possiamo dimenticare che, vista la situazione economica internazionale e del debito pubblico, nell'immediato la detassazione degli straordinari e l'abolizione dell'Ici sulla prima casa sono gli interventi che il governo ha potuto fare nei confronti della pressione fiscale. Solo quando sarà decollato in tutti i suoi aspetti il federalismo fiscale si potrà riesaminare la questione dell'Ici''.

Parole pesantissime quelle che arrivano dal centrosinistra. Come quelle del capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi: "La proposta di reintrodurre l'Ici dimostra che il governo è in un forte stato confusionale e ha un atteggiamento schizofrenico. Il leader del Carroccio smaschera i trucchi del governo che per propaganda abolisce l'Ici, ma di fatto riduce i servizi essenziali per i cittadini". mentre il Pd, con Nicola La Torre, parla di centrodestra "in stato confusionale".

Perplessità anche da chi non aveva salutato con favore l'abolizione totale dell'imposta decisa dal governo di Silvio Berlusconi appena insediato, giudicandola demagogica o colpevole di togliere risorse preziose ai comuni. Ad esempio, la Cgil: "Potevano pensarci prima, ora un'eventuale reintroduzione dell'Ici determinerebbe problemi per i contribuenti", dichiara oggi Susanna Camusso, della segreteria confederale. Anche il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, non apprezza l'esternazione di Bossi: E' inutile intervenire nuovamente sul fisco, manomettendo il sistema un pezzo per volta, bisogna fare una riforma organica che vada nel senso del federalismo fiscale". Più netto il leader della Uil, Luigi Angeletti: "Stiamo scherzando? Se i Comuni vogliono maggiori risorse, risparmino di più".

Ma dall'altro fronte il ministro leghista Roberto Calderoli fa da sponda a Bossi: "La proposta che porterò al tavolo del federalismo fiscale non sarà una semplice reintroduzione dell'Ici, ma prevederà la soppressione delle oltre dieci tasse relative alla casa (Stato, Regione, Comune) e la loro sostituzione con un tributo unico, proprio a vantaggio dei Comuni". Proposta, questa, che piace al vicepresidente dei deputati Pdl, Osvaldo Napoli.

Quanto alla posizione dei sindaci, viene espressa da Fabio Sturani, primo cittadino di Ancona e vicepresidente dell'Anci: "Chiediamo che all'interno del ddl sul federalismo fiscale venga data piena autonomia ai Comuni con una entrata propria che, lo sosteniamo da tempi non sospetti, potrebbe essere legata alla fiscalità immobiliare". Idea che invece non piace proprio al presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani: "L'Ici è un'imposta centralista, meglio una tassa sui servizi comunali che sulla casa".