L'Italia consegna alla Grecia un giovane di Rimini: rischia la condanna a 10 anni

 

 

RIMINI
Luca Zanotti, universitario di 24 anni che vive a Santarcangelo di Romagna, sarà prelevato in casa sua per essere estradato in Grecia, dove andrà in galera prima ancora di essere processato per possesso di stupefacenti.


Tre anni fa fu preso dalla polizia greca insieme a un amico con 21 grammi di hashish, mentre era in vacanza a Kalamata. In caso di condanna, rischia da 2 a 10 anni di reclusione e una multa da 29 mila a 290 mila euro. Ore d’ansia anche per il suo amico 29enne Davide D’Orsi, che lo accompagnava in quel viaggio. Per il primo la Corte di Cassazione ha già confermato la decisione della Corte d’appello di Bologna, che aveva accolto il mandato d’arresto internazionale spiccato dall’autorità giudiziaria greca. Riguardo al secondo ragazzo la Cassazione si pronuncerà il 28 agosto, ma è probabile che anche nel suo caso sarà concessa l’estradizione.

Il legale dello studente, Carlo Alberto Zaina, racconta: «A settembre del 2005 sono stati fermati dalla polizia stradale, che ha trovato sull’auto 21 grammi di hashish, ciò che restava dei 30 che si erano portati dall’Italia. Sono stati arrestati per importazione, detenzione, trasporto e consumo di stupefacenti. Hanno passato quattro giorni in carcere e sono usciti dopo aver pagato 2.500 euro di cauzione».

I ragazzi tornano in Italia, ma nel gennaio del 2007 ricevono la notifica della fissazione della prima udienza. I due non ci vanno: «L’avvocato greco non li ha avvertiti dell’obbligo di presentarsi – aggiunge il legale –, così l’udienza è stata rinviata a novembre 2007, e anche stavolta non si sono presentati, credendo che l’avvocato potesse rappresentarli in contumacia. A quel punto la procura ha chiesto il mandato di cattura internazionale e il tribunale lo ha accordato».

La situazione precipita: lo scorso maggio, in esecuzione del provvedimento dell’autorità greca, Luca Zanotti e Davide D’Orsi vengono arrestati, sono sentiti dalla Corte d’appello di Bologna e negano il consenso all’estradizione, tornando in libertà. «Per Zanotti la terza sezione d’appello ha deciso di dar corso all’estradizione – spiega l’avvocato Zaina – per D’Orsi la prima sezione ha negato per motivi insufficienti... Abbiamo fatto ricorso in Cassazione e ci è andata male. La procura a sua volta ha fatto ricorso; il 28 agosto deciderà la Cassazione».

Al termine di questo iter contorto c’è la prospettiva sicura di una cella a Kalamata: «In Grecia non c’è distinzione fra spaccio e uso personale, e il consumo è un altro reato di cui dovranno rispondere davanti a un altro giudice, oltre a quelli di importazione, detenzione e trasporto di droga».