La denuncia di Legambiente: «I parchi naturali non sono piscine riservate alle alte cariche dello Stato». Il portavoce del presidente della Camera: «Una colpevole leggerezza»

FIRENZE - Gianfranco Fini è finito nel mirino di Legambiente. A tradirlo la sua passione per maschera e bombole.

Il presidente della Camera, nel pomeriggio di martedì, si è immerso in un'area a protezione integrale del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano, un tratto di litorale dove è vietata qualsiasi attività. L'associazione ambientalista ha immortalato Fini, accompagnato da una imbarcazione dei vigili del fuoco, mentre si prepara all'immersione davanti alla Costa dei Grottoni, a Giannutri, definita dal decreto istitutivo dell'area protetta «zona 1», interdetta a qualsiasi attività che non sia di carattere scientifico.

«COLPEVOLE LEGGEREZZA» - «Non abbiamo alcuna difficoltà a commentare una colpevole leggerezza non conoscendo esattamente i confini dell'area protetta», ha precisato in una nota Fabrizio Alfano, portavoce di Fini. «Pensavamo che l'immersione si svolgesse nell'area 2, dove immergersi è consentito», ha concluso il portavoce, secondo il quale una multa è giusta e sarà pagata. Una sanzione che - fa sapere Legambiente - potrebbe aggirarsi intorno ai 2mila euro.

MUTA E BOMBOLE - L'associazione ha immediatamente scritto una lettera alla direzione del parco dell'Arcipelago Toscano per sapere «se l'imbarcazione e i subacquei presenti in quel tratto iperprotetto di mare avessero il necessario nulla-osta del Parco, per quali attività di tipo scientifico e in base a quale progetto di ricerca approvato in precedenza dall'Ente Parco». In caso contrario l'associazione chiede «quali eventuali iniziative siano state prese dal Parco per sanzionare l'imbarcazione e i sub nel caso non fossero autorizzati al transito, allo stazionamento e all'immersione in zona 1 a Giannutri». Sottolinea Umberto Mazzantini, della sezione di Legambiente dell'Arcipelago Toscano: «Sono mesi che c'è una forte polemica sui parchi, definiti un poltronificio, ora abbiamo scoperto che sono anche una piscina per le alte cariche dello Stato».

IL PRESIDENTE DEL PARCO, «NESSUNA AUTORIZZAZIONE» - Cade dalle nuvole Mario Tozzi, presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, dopo la denuncia di Legambiente: «Non ne ero a conoscenza, nessuno mi ha chiesto il permesso, né tanto meno avrei potuto concederlo, perché in quel tratto di mare nessuno può fare il bagno, per non parlare delle immersioni subacquee». «Quel tratto - spiega Tozzi - è la zona 1, a protezione integrale, davanti alla costa dei Grottoni. Nessuno può andarci se non dietro richiesta e solo per motivi scientifici. Se qualche autorità me lo chiede, lo accompagno volentieri in giro per il parco, ma non certo in mezzo alla zona 1...». Inoltre, fa notare il presidente del Parco, «dalle foto di Legambiente si nota che Fini e gli altri passano da uno yacht alla barca dei Vigili del Fuoco, e tutto nella zona vietata. Ora che dovrei fare? Ci sono gli estremi per comminare una pesante multa, l'infrazione è grave».
«Conveniamo con il presidente dell'Ente Parco sul fatto che è inevitabile una sanzione amministrativa e sul dovere di pagarla», ha ammesso il portavoce del presidente della Camera.
«Mi sembra di cattivo esempio - ha osservato Tozzi - per la terza carica dello Stato violare un divieto servendosi di un mezzo dei vigili del fuoco».

IL PARCO - L'isola di Giannutri è una delle 7 isole che compongono il Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, insieme a Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio. L'area del Parco, istituito nel 1996, comprende circa 18.000 ettari a terra, con interessanti siti geologici e naturalistici, e 60.000 ettari di mare, popolato da numerose specie ormai rare altrove. È compreso nel perimetro del Santuario Internazionale per la tutela dei mammiferi marini «Pelagos». Giannutri è la più meridionale delle isole del Parco, 150 km circa (80 miglia) la separano dall'isola di Gorgona che è più settentrionale. I fondali sono caratterizzati da praterie di poseidonia, gorgonie, rose di mare, cavallucci marini, stelle marine, coralli, ricciole, dentici, saraghi, spugne, oltre a relitti di navi affondate. L'incontro con un delfino, una balena o una tartaruga sono rari ma possibili, in particolare durante le traversate tra l'isola e la terraferma. A terra il 100% del territorio rientra nella zona 2, di semplice protezione. Il mare si suddivide fra zona 1 e zona 2, dalle quali sono esclusi due corridoi di accesso per le imbarcazioni. Nella zona 1 sono vietati l'accesso, la navigazione, la sosta, l'ancoraggio, la pesca e l'immersione. Nella zona 2 la pesca è regolamentata dall'Ente Parco. È consentito l'attracco di barche a motore e la permanenza in rada per la notte nelle aree di Cala Maestra e di Cala Spalmatoio. È possibile raggiungere l'isola in nave, partendo da Porto Santo Stefano.

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