Dopo Svezia, Danimarca, Canada e Stati Uniti la castrazione chimica per i pedofili arriva per la prima volta anche in Gran Bretagna.

 I pedofili potranno, se lo vorranno, dopo aver scontato la pena detentiva per i reati commessi sottoporsi a trattamenti farmacologici per tenere sotto controllo i loro livelli di testosterone. Non si tratta di una misura alternativa alla detenzione ma di una possibilità che viene offerta a chi è stato condannato per abusi.

Gli studi dimostrano che la cosiddetta castrazione chimica consente di ridurre sensibilmente la probabilità di reiterazione del reato una volta usciti dal carcere.

Il programma sperimentale e su base volontaria è partito lo scorso ottobre ma se ne ha notizia solo adesso. A condurlo è uno psichiatra e criminologo, il professor Don Grubin dell'Istituto di Neuroscienze dell'Università di New Castle. Tra i farmaci adottati nel programma ci sono alcuni utilizzati contro il cancro e antidepressivi come il Prozac, capaci di inibire l'attività sessuale in chi li assume.

Ricerche condotte nei paesi scandinavi hanno dimostrato che la probabilità che un pedofilo torni a molestare minori dopo il programma terapeutico si riduce in maniera drastica, passando dal 40% al 5%. Al tempo stesso poco si sa ancora dei possibili effetti collaterali sulle persone trattate, tra cui sono stati osservati letargia e squilibri ormonali. Finora i responsabili di reati sessuali venivano curati esclusivamente con una terapia psicologica.

 

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