di Guido Quaranta
Conclusa la missione in Iraq dovrebbe sparire anche l'accisa sulla benzina istituita per finanziarla. Ma il ministro Visco non si è ancora pronunciato
Certo, come imposta (sul carburante), è una bella spesa: 25 centesimi al litro. E chissà per quanto tempo dovremo ancora pagarla se ci fermiamo in una stazione di servizio per rifornirci di benzina. Questo tributo (chiamato accisa o 'tassa di scopo' e utilizzato da molto tempo) serve per reperire fondi o entrate pubbliche straordinarie ed è stato applicato, per esempio, anche tre anni fa, da Silvio Berlusconi: quando dovette finanziare la missione militare in Iraq.

Ma, ora che la missione è terminata (e lo 'scopo' pure), la tassa dovrebbe sparire, con un considerevole risparmio per gli automobilisti. Senonché, finora, il titolare delle Finanze, Vincenzo Visco, da cui dipende la sorte di questo balzello, non si è pronunciato. E, conoscendo come vanno le cose in Italia, è lecito supporre che passerà molto tempo prima di una qualche decisione: quindi, pagheremo, inutilmente, 25 centesimi per ogni litro sine die. Del resto, c'è un significativo precedente: sapete per quanto tempo abbiamo pagato un'altra accisa, sempre sulla benzina, di 1,90 lire, introdotta dal governo fascista, nel lontano 1935, per finanziare la guerra d'Abissinia? Per 70 anni. Cioè, più o meno, una vita.