''Bisogna fare accordi con quei paesi che hanno un'alta percentuale di loro cittadini nelle nostre carceri'' . Il ministro dell'Interno commenta le misure studiate dal governo per ridurre il numero di detenuti nelle prigioni. ''Lo adotteremo solo se avrò garanzia di evasioni zero''. Di Pietro: ''Ennesima amnistia mascherata''

 

Cernobbio (Como), 7 set. - (Adnkronos/Ign) - Si al braccialetto elettronico per i detenuti ma solo ''se troveremo una tecnologia adeguata per garantire al cento per cento la sicurezza''.
Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni (nella foto), a margine del workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio, commenta le anticipazioni - pubbicate oggi da Repubblica - sul piano del governo per ridurre il numero dei detenuti presenti nelle carceri italiane. ''Stiamo studiando dove ha funzionato e solo se avrò la garanzia che ci saranno evasioni zero, allora lo adotteremo'' sottolinea il ministro.

Il braccialetto comunque non rimane l'unica strada per decongestionare le carceri italiane. ''Bisogna fare accordi con quei paesi che hanno un'alta percentuale di loro cittadini nelle nostre carceri. E' la strada che seguiremo - aggiunge Maroni - e stiamo lavorando affinché sia applicata''.

Il piano anticipato dal quotidiano di Ezio Mauro trova il favore di Italo Bocchino (Pdl). ''L'ipotesi di espellere oltre 3000 detenuti stranieri è la corretta risposta all'affollamento delle carceri e alla volontà degli italiani di distinguere nettamente tra immigrati onesti e immigrati dediti alla delinquenza''. Di ''ennesima amnistia mascherata'' parla invece il leader di Idv Antonio Di Pietro, per il quale ''se non si risolve alla radice il problema della giustizia, della sua funzionalità e della certezza della pena, i criminali si sentiranno liberi di delinquere''.
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