Presidenziali, la campagna riparte dopo la tregua dell'11 settembre. Tra i candidati rivali accuse incrociate di analfabetismo informatico, lobbismo e sessismo, mentre vacilla per i democratici la speranza di una vittoria schiacciante al Congresso

Archiviata la giornata di tregua in onore degli attentati dell’11 settembre 2001, con tanto di compresenza a New York durante la cerimonia commemorativa a Ground Zero, Barack Obama e John McCain tornano ad affilare le armi.



I candidati hanno scelto spot da 30 secondi, già visibili sui rispettivi siti web, per lanciarsi dure accuse reciproche: Obama dipinge McCain come un residuato di un’epoca passata, incapace di portare reale cambiamento perchè espressione della «vecchia Washington», oltre che a disagio anche di fronte alle più elementari tecnologie, mentre il senatore dell’Arizona insiste sull’irrispettosa violenza con cui il suo avversario si è scagliato contro Sarah Palin.

Il candidato democratico ha affidato il messaggio agli spot "Still" ("Ancora" - Guarda il video) e "Real change" ("Vero cambiamento"), che già dal titolo mettono in evidenza la differenza fra vecchio e nuovo, su cui Obama insiste da sempre: «1982: John McCain entra a Washington», spiega lo speaker, mentre scorrono immagini del senatore agli inizi della carriera politica, «Le cose sono cambiate in questi 26 anni, ma McCain no: non sa usare un computer, non sa mandare un’e-mail, ancora non capisce l’economia, favorisce con agevolazioni fiscali le grandi società, ma non il ceto medio». McCain sarebbe più a suo agio con il cubo di Rubick che con l’informatica, con un giradischi piuttosto che con un cd, insinuano le immagini: a giugno lo stesso senatore aveva ammesso senza peli sulla lingua di sentirsi «un illetterato del computer», confessione che Obama ha ripreso e trasformato nell’accusa di non essere in grado di far fronte alle sfide dell’America di oggi, di non avere idee nuove, di essere espressione di una continuità targata Bush. Che cosa significhi vero cambiamento, Obama lo spiega nell’altro spot: nuove regole per risollevare l’economia, riforma sanitaria, lotta alla disoccupazione e «un presidente che sappia unire gli americani».

McCain risponde con l’annuncio "Disrespectful" ("Senza rispetto" - Guarda il video), portando il discorso su un altro piano: gioca la "carta Palin" per accusare Obama e il suo vice Biden di aver abbandonato i temi di reale importanza per inanellare una serie di colpi bassi contro la governatrice, perchè lei, donna, ha saputo «oscurare la stella» dell’uomo che già si sentiva «la più grande celebrità al mondo»: «Sono senza rispetto», conclude lo spot, «ma la governatrice Palin ci dimostra ogni giorno quanto sbaglino».

Nonostante lo sforzo mediatico, l’onda della novità pare non bastare più, da sola, a sorreggere la candidatura di Obama, l’atteso "effetto convention" non si è manifestato come sperato e gli affondi contro Palin sembrano ritorcesi contro il senatore: a fare le spese di questa battuta d’arresto è l’intero partito democratico, che vede allontanarsi la possibilità di far man bassa di seggi al Congresso. Un recente sondaggio Gallup indica infatti che il vantaggio di 11 punti di cui i democratici godevano ad agosto si è ridotto a soli 3 punti nel giro di appena un mese.

 

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