Ripreso oggi l'incidente probatorio sulla corruzione della sanità in Abruzzo. L'ex segretario Ds citato come referente politico della cordata concorrente. Replica del portavoce: "Solo fango, vuole corpire i suoi finanziamenti a Fi"

  

 

PESCARA - Si è svolto oggi un altro capitolo dell'incidente probatorio della sanitopoli abruzzese.

In aula sono comparsi tutti gli imputati, compreso Ottaviano Del Turco, e il grande accusatore Vincenzo Angelini: l'imprenditore e proprietario di cliniche ha ribadito la sua ricostruzione dei fatti. Citando anche Piero Fassino, come "protettore" di una cordata concorrente alla sua. "Solo fango per coprire il coinvolgimento di Forza Italia", ha commentato il portavoce dell'ex segretario Ds. Alla fine, comunque, l'udienza è stata aggiornata a venerdì.

I due grandi nemici. Al termine della lunga giornata in aula, Del Turco ha dichiarato: "Sono molto più sereno di ieri e di ieri l'altro. Lasciatemi gustare la mia serenità da solo e con i miei avvocati". Invece Angelini ha detto: "Non ho paura, anzi, se mi mettono sotto torchio perderò qualche chilo e questo non può farmi che bene''. Più tardi ha riferito di sentirsi un "appestato", per il modo in cui la Regione continua a penalizzare le sue imprese.

Il legale di Angelini: "Politici tirati in ballo". Sul contenuto delle rivelazioni, il suo avvocato Sabatino Ciprietti ha riferito che "sono venuti fuori nomi molto importanti a livello nazionale, nomi di politici, che prima non erano mai stati fatti. Non c'è dubbio quindi che la politica si occupava dell'azienda Angelini, in senso imprenditoriale e affaristico". E su un possibile coinvolgimento dei servizi segreti in questa vicenda, Ciprietti ha risposto: "Può essere".

Fassino, Fi, An. Per spiegare quali fossero i suoi guai in Abruzzo, Angelini ha detto in aula che esiste un asse tra l'attuale vicepresidente della Regione, Enrico Paolini, e il suo concorrente nella sanità privata Franco Pierangeli. L'imprenditore ha detto che ancora oggi subisce danni da questo "asse di potere" e che a lui risulta sempre che il grande sponsor politico della concorrenza sia Fassino. Angelini ha anche confermato di aver dato 500 mila euro a Forza Italia, sotto forma di finanziamento al partito, e di una richiesta per una cifra sensibilmente inferiore che gli fu fatta anche da Alleanza Nazionale. Più tardi, L'avvocato Ciprietti ha confermato che il nome dell'ex segretario Ds è stato fatto, "ma le tangenti non c'entrano nulla: è stato citato per spiegare che l'asse Paolini-Pierangeli aveva lui come riferimento politico. E che Fassino era vicino anche a Ottaviano Del Turco nell'operazione Tosinvest".


La replica del portavoce di Fassino. Ecco cosa ha dichiarato Gianni Giovannetti: "Piero Fassino non si è mai occupato di organizzazione sanitaria, né in Abruzzo né altrove. E' indecente e inaccettabile che per giustificare i suoi finanziamenti a Forza Italia il signor Angelini faccia affermazioni false e prive di qualunque fondamento, gettando fango su una persona del tutto estranea alle vicende abruzzesi".

In difesa di Del Turco. L'ex segretario della giunta regionale abruzzese, Lamberto Quarta, parlando coi giornalisti ha fatto notare che l'esecutivo guidato da Del Turco "ha fatto un'opera di tagli pesanti nei trasferimenti alla sanità privata, e ha fatto almeno quattro leggi che prima non esistevano". Come a dire: il suo operato ha oggettivamente danneggiato Angelini, che potrebbe aver deciso di vendicarsi.

 

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