Il ministro Maroni sottoporrà al consiglio dei ministri l'ipotesi di utilizzare i militari

 

ROMA - Da lunedì saranno operativi a Caserta circa 400 uomini in più - tra Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza -, altamente specializzati nel contrasto della criminalità organizzata e nel controllo del territorio.

È questa - secondo quanto apprende l'Agi - la decisione presa a conclusione del vertice dei reparti investigativi riunitosi presso la struttura interforze di via Anagnina. Il vertice era presieduto dal vice capo della polizia Nicola Cavaliere presso la struttura interforze di via Anagnina con i reparti investigativi delle tre forze di polizia. Al vertice, voluto dal capo della polizia Antonio Manganelli su indicazioni del ministro dell'Interno, hanno partecipato i responsabili nazionali di Sco, Ros e Gico.

PIÙ CONTROLLO TERRITORIO ED ESPULSIONI - Obiettivo del vertice era quello di verificare lo stato delle indagini e principalmente analizzare gli ultimi gravi episodi accaduti nel casertano al fine di ottimizzare l'azione di coordinamento. Alla fine ecco le misure più importanti che saranno intraprese: «Intensificare il controllo del territorio e colpire duramente la criminalità organizzata, rafforzare al massimo l'attività investigativa e di intelligence per individuare gli autori dei recenti omicidi, per la cattura dei latitanti e dei responsabili di attività criminali, per i quali - laddove immigrati clandestini - saranno avviate con la massima celerità le procedure di espulsione». Tra le indicazioni emerse dalla riunione svoltasi al Viminale «per affrontare la recente emergenza criminale nella provincia di Caserta» anche quella paventata dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che, in una nota, afferma che sottoporrà al Consiglio dei ministri «l'ipotesi di rendere più flessibile l'utilizzo dei militari non solo per le aree urbane, ma anche per altre zone critiche, previa valutazione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica».

GLI OBIETTIVI - La volontà del capo della polizia è quella di procedere ad una risposta efficace alla preoccupante escalation della criminalità in provincia di Caserta culminata con la strage dei sei immigrati africani a Castelvolturno che ha poi portato alla violenta protesta della comunità africana della zona.

CALMA A CASTELVOLTURNO - Intanto la situazione è tranquilla nel casertano sul fronte immigrati. Le proteste e i tafferugli di venerdì, placatisi a tarda serata, con le accuse da parte degli extracomunitari di colore agli italiani e il loro riaffermare che nessuna delle vittime della strage di camorra avesse a che fare con il traffico di droga, avevano lasciato sulla carreggiata al chilometro 43,7 della strada statale domitiana rifiuti, auto e cassonetti per i rifiuti rovesciati, vetri di parabrezza in frantumi e materassi. Già ieri notte l'amministrazione comunale di Castelvolturno ha provveduto a ripulire la carreggiata dalle masserizie e dalle auto; permangono ancora tracce dell'immondizia e dei sacchetti di spazzatura usati come barriera al flusso di auto, che gli immigrati si erano impegnati a ripulire.

 

 

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