Il presidente di Italia dei Diritti critica l’assenteismo del ministro per la Funzione Pubblica al Parlamento europeo dove ha registrato meno della metà delle presenze

 

“Renato Brunetta, che ha annunciato battaglia contro i fannulloni nella P.A, sembrerebbe essere stato tra gli europarlamentari italiani più assenteisti”.

 Lo sottolinea il presidente di Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, riferendosi alla notizia riportata sul Piccolo di Trieste, che cita il sito web radicale ‘Fai notizia’, secondo cui il ministro si piazzerebbe al 611/mo posto come presenze tra gli europarlamentari, con una percentuale del 48,21%. Ma nelle file del Pdl l’attuale ministro della Funzione Pubblica sembrerebbe in buona compagnia: addirittura Marcello Dell’Utri avrebbe totalizzato solo il 14,64% delle presenze.
“Alla luce di quanto si apprende da questa fonte autorevole – continua De Pierro – non riesco a comprendere con quale spirito di coerenza il ministro Brunetta abbia iniziato questa crociata moralizzante contro l’apparato statale che, volente o nolente, rappresenta la piattaforma su cui si posa tutto il sistema istituzionale. Tra l’altro, ammessa l’assenza di eventuali scheletri nell’armadio sull’ormai noto, direi quasi tristemente, decreto Brunetta a mio avviso si allungano numerose e rilevanti ombre di sospetto incostituzionale. L’attenzione è stata focalizzata solo sull’articolo 71 che riguarda la malattia degli impiegati statali che già di per sé in qualche modo va ad intaccare l’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute; purtroppo però il provvedimento legislativo è costellato da un’infinità di norme sconosciute che danno adito come minimo ad una raffica di critiche negative fino a giungere all’articolo sui precari che getta benzina sul fuoco nell’ambito della situazione preoccupante in cui versa il mondo del lavoro nazionale, alimentando quel futuro di precarietà ed incertezza che si delinea all’orizzonte della vita lavorativa delle attuali e future generazioni”.
Scorrendo l’articolo del giornale friulano, nell’elenco dei rilevanti impegni di Brunetta come deputato europeo, nel periodo 1999-2008, risaltano in particolare l’incarico di Vicepresidente della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia e il ruolo di membro delle delegazioni parlamentari miste UE-Croazia e UE-Turchia, oltre che della delegazione per le relazioni con la Repubblica Popolare Cinese.
Nello stesso periodo, secondo i dati riportati dal quotidiano triestino, il ministro ha ricoperto presso l’Università "Tor Vergata" di Roma la carica di professore di Economia del lavoro. Per questo il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, ha scritto al Magnifico Rettore dell'Università romana chiedendo che vengano resi pubblici i dati relativi alle ore di presenza del prof. Brunetta presso la cattedra universitaria e i relativi compensi. Al Magnifico Rettore dell’Università di “Tor Vergata”, il Presidente Repetto, ha chiesto ufficialmente, “nello spirito del principio di leale cooperazione istituzionale sancito dall’art 22 della Legge 241/90, se tra il 1999 e il 2008 il Prof. Brunetta, Professore Ordinario di Economia del Lavoro presso l’Università romana, abbia preso aspettativa o, in caso contrario, come abbia conciliato tutti i propri incarichi. E qualora abbia mantenuto attivo il proprio incarico di professore ordinario, quante ore di presenza abbia garantito e mantenuto a “Tor Vergata”, con quali retribuzioni relative ed eventuali ulteriori consulenze”.
“È molto interessante – conclude De Pierro – l’istanza inoltrata dal presidente della Provincia di Genova. Non ci resta che aspettare per trarre ulteriori eventuali conclusioni”.