Protagonista della vicenda, che ricorda quella del libro di Dickens, un marocchino di 17 anni: era costretto a spacciare e compiere furti. Arrestate 10 persone, anche alcuni parenti

 

Palermo - Stanco di subire le vessazioni dei suoi aguzzini, che lo costringevano a spacciare droga e a compiere furti in alcune ville e abitazioni del trapanese, un ragazzo marocchino di diciassette anni ha deciso di svelare tutto alla polizia e a fare arrestare i componenti della banda criminale.

 È così scattata all'alba di oggi la rete della Squadra mobile di Trapani, diretta da Giuseppe Linares, culminata con l'esecuzione di dieci misure cautelari nei confronti di due distinti gruppi.

L'operazione è stata denominata 'Oliver Twist', proprio come il protagonista del libro di Dickens (nella foto una scena del film diretto da Roman Polanski). L'inchiesta della Squadra Mobile di Trapani, coordinata dal Pm Delia Boschetto della Procura di Trapani, è scaturita dalle rivelazioni del ragazzino, oggi diciassettenne, che avrebbe patito vicissitudini simili a quelle di Oliver Twist.

Prima è stato abbandonato dal padre in Marocco, poi, dopo essere rimasto orfano della madre nell'estate di un anno fa, appena un mese dopo averla raggiunta in provincia di Padova, il ragazzo era venuto a Trapani dove aveva trovato sistemazione presso alcuni parenti del compagno della madre.

Il minorenne, arrivato a Trapani, sarebbe stato "prima iniziato all'uso di droghe pesanti - come scrivono gli investigatori nella ricostruzione - e poi sfruttato in diverse occasioni per compiere reati di vario genere: dal trasporto di modiche quantità di eroina allo spaccio della stessa, alla commissione di furti in appartamento, fino a una rapina in una villetta di Valderice".

A scoprire quanto stava accadendo è stata un'assistente sociale del Comune di Erice (Trapani), che si stava occupando del ragazzo da quando era arrivato da Padova, accertando in seguito il suo stato di tossicodipendenza. Così, il ragazzino è stato portato in un luogo segreto, dove ha iniziato a raccontare tutto sul traffico di droga e sui furti a cui era stato costretto. Ha fatto anche i nomi dei suoi aguzzini "oltre a circostanze utili - come si legge nel provvedimento - per riscontrare l'attendibilità delle sue dichiarazioni".

È così stata scoperta "l'esistenza di una florida attività di spaccio di stupefacenti e permesso l'individuazione di alcuni dei furti descritti dal diciassettenne". Grazie alla sua collaborazione, il Questore di Trapani Giuseppe Gualtieri attiverà le pratiche per fargli avere un permesso si soggiorno speciale, previsto per chi collabora con la giustizia.

"È una storia di emarginazione e disagio sociale, ma anche diriscatto sociale", ha commentato Giuseppe Linares. Parole di encomio anche per l'assistente sociale di Erice che ha aiutato il giovane extracomunitario: "È stata lei a contattarci per segnalare lo stato del ragazzino"

 

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