Il presidente di Italia dei Diritti: “Vicenda vergognosa, pene esemplari per chi truffa ignari cittadini”



“Un’associazione per delinquere”. Così l’ha definita la Procura di Milano.

E non potrebbe essere altrimenti, se verranno provato le accuse nei confronti dei funzionari di trenta Comuni e i comandanti della Polizia Municipale che, con l’ausilio delle aziende incaricate dell’installazione dell’apparecchiature elettroniche, avrebbero truccato i semafori. E avrebbero manipolavano le gare d’appalto per piazzare il loro diabolico apparecchio, il T-Red, con il chiaro intento di riempire le casse dei propri comuni e svuotare le tasche degli automobilisti. Insomma dei Robin Hood al contrario.
Sulla questione irrompe il presidente del movimento dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, il quale, indignato, sostiene: “E’ una vicenda assolutamente vergognosa. Se il tutto verrà provato e ci sarà una certezza della reiterazione, ci troviamo di fronte ad una situazione che darebbe un colpo molto forte al sistema istituzionale in tema di fiducia nutrita dai cittadini nei confronti delle istituzioni stesse. La posizione dell’Italia dei Diritti, e naturalmente non potrebbe essere diverso, è lo schieramento in toto dalla parte dei cittadini. La vicenda ci fa riflettere sul fatto che circostanze similari possono annidarsi in quelle situazioni che prevedono l’uso di strumenti elettronici, adottati dagli enti locali per la repressione di violazioni più o meno gravi del codice della strada. Non ci resta – conclude De Pierro – che attendere serenamente gli sviluppi prodotti dall’azione della Procura, e, se saranno accertate tutte le ipotesi di reato, il nostro auspicio è l’applicazione, senza sconti di sorta, di pene dure ed esemplari per i colpevoli”.
Sulla questione interviene anche il responsabile dell’Italia dei Diritti per la tutela dei consumatori, Vittorio Marinelli, il quale afferma: “Si possono riscontrare diverse figure di reato contro la Pubblica Amministrazione e concordo pienamente con la Procura di Milano quando parla di associazione per delinquere. Sono crimini gravi, resi ancora più odiosi dal fatto che tali dirigenti e funzionari, invece di collaborare con la P.A., vanno ad incidere su norme inerenti la sicurezza stradale e sull’interruzione di servizio di pubblica utilità. Si potrebbe anche riscontrare ed ipotizzare, sulla base della colpa cosciente e del dolo eventuale, il reato di tentata strage. Non dobbiamo dimenticare che, essendo i semafori tarati in modo non corretto, ciò potrebbe comportare gravi ripercussioni sulla vita degli automobilisti e non solo nelle loro tasche”.