Altri 10 mila bambini ammalati. E Pechino cambia la dieta dei suoi astronauti. Gasparri invita all'autarchia: "Per sicurezza mangiamo prodotti italiani"

  

  

TOKYO - Supera i confini cinesi e arriva anche in Giappone l'allarme del latte contaminato alla melamina. Test effettuati dal ministero della Sanità nipponico hanno infatti confermato la presenza della sostanza nociva in alcuni prodotti alimentari giapponesi che contengono latte in polvere. Tokyo sta facendo esaminare anche alcuni alimenti esportati da 12 paesi asiatici.
Prodotti contaminati sono stati scoperti anche a Hong Kong. Le autorità, dopo alcuni test, hanno trovato melamina in un marchio di cereali per bambini prodotti dalla Heinz, azienda leader dell'alimentazione per per l'infanzia, e in crackers di riso. Il sequestro è arrivato dopo che un altro bambino si è sentito male dopo aver bevuto latte cinese adulterato. E' il quinto caso registrato a Hong Kong.
In Cina intanto proseguono le iniziative per fronteggiare l'emergenza. Secondo il presidente dell'associazione di amicizia del popolo cinese con i paesi stranieri, Chen Haosu, in visita a San Marino, "la Cina è pronta a risarcire tutti coloro che sono stati danneggiati". Nel Paese intanto le aziende continuano a ritirare prodotti contaminati. In queste ore è il turno della White Rabbit, il più famoso marchio cinese di caramelle, che ha deciso di sospendere la vendita dei dolciumi all'interno dei confini nazionali dopo che i suoi prodotti sono risultati positivi ai test effettuati a Singapore. Lo scandalo nel frattempo è andato letteralmente in orbita. Pechino ha infatti reso noto di aver eliminato il latte dalla dieta dei suoi astronauti. Sarà sostituito da cibi piccanti e ad alto contenuto nutrizionale.
L'Oms e la Fao hanno lanciato un appello per esortare i Paesi coinvolti ad impegnarsi per assicurare un'alimentazione sicura dal punto di vista sanitario a milioni di lattanti. Le due agenzie hanno invitato le autorità interessate a mantenere alta la guardia per evitare una possibile diffusione di prodotti lattiero-caseari contaminati. Cresce intanto il numero dei bambini ammalati: secondo i dati forniti dalle autorità sanitarie provinciali cinesi ci sarebbero altri 10mila piccoli colpiti. La gran parte dei casi è stata registrata nell'Hebei, la provincia nel nord della Cina dove ha sede la Sanlu Dairy Group, la principale ditta coinvolta nello scandalo. L'ultimo dato ufficiale, diffuso dal ministero della Sanità domenica scorsa, parlava di 12892 bambini ricoverati in ospedale, 104 in condizioni serie, e circa altri 40mila che hanno avuto problemi ma non necessitano di cure particolari.
In Italia, sulla vicenda, è intervenuto il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, che ha attaccato la Cina invocando un ritorno all'autarchia: "Non garantisce i diritti umani, viola la libertà dei tibetani, inquina il pianeta ed ora con questa vicenda del latte, che segue ad altri preoccupanti precedenti, crea una vera e propria situazione di pericolo.Mangiamo prodotti italiani - conclude - a tutela della nostra sicurezza alimentare".