Missione compiuta. La passeggiata nello spazio dell'astronauta Zhai Zhigang, il primo cinese a compiere l'impresa, segna la raggiunta maturità del programma spaziale cinese e apre la strada ai suoi prossimi sviluppi

 

 

Con il successo di oggi, la Cina si consacra terza potenza spaziale del mondo, entrando nell'esclusivo club del quale fino a pochi anni fa facevano parte solo Usa e Russia.

Il presidente Hu Jintao, congratulandosi con gli astronauti, non ha perso tempo nel definire la passeggiata "un decisivo passo in avanti". Nei prossimi anni Pechino intende costruire una propria stazione spaziale e inviare uomini sulla Luna, finora raggiunta solo da astronauti americani. Zhai Zhigang, che ha 41 anni ed è un colonnello dell'Esercito di Liberazione Popolare, è uscito dalla capsula spaziale Shenzhou (Vascello Divino) VII alle 16.45 locali, ed è rimasto nello spazio per poco meno di 15 minuti. "Mi sento bene, saluto il popolo della Cina e il popolo del mondo", ha detto parlando in diretta televisiva a milioni di persone. I tecnici del centro di controllo di Pechino sono esplosi in un lungo applauso quando l'astronauta ha sventolato una piccola bandiera cinese. Un altro dei tre "taikonauti" (da "tai kong", spazio in cinese), Liu Boming, è uscito solo con metà corpo dalla navicella per controllare la tenuta dei ganci ai quali era legato Zhai. Il terzo membro della missione, Jing Haipeng, ha seguito le operazioni dall'interno dello Shenzhou VII, pronto ad intervenire in caso di problemi. Zhai indossava una tuta spaziale di fabbricazione cinese che è costata 4,4 milioni di dollari, mentre quella indossata da Liu è stata fabbricata in Russia. Il successo della passeggiata nello spazio oscura momentaneamente, almeno agli occhi dell'opinione pubblica cinese, il dramma del latte contraffatto che ha causato la morte di quattro bambini, ne ha fatti ammalare decine di migliaia e ha dato un duro colpo al prestigio internazionale del paese. Per un momento, le folle riunite davanti ai grandi schermi per seguire l'impresa dei "taikonauti" hanno ricordato quelle che poche settimane fa erano rimaste incantate dai campioni che hanno preso parte alle Olimpiadi. Quella di oggi è stata la terza volta che la Cina ha inviato con successo uomini nello spazio, dopo le due missioni svolte nel 2003 e nel 2005. Il programma spaziale cinese, iniziato nel 1970 per volere del "grande timoniere" Mao Zedong, ha avuto un nuovo impulso dopo l' ascesa al potere di Hu Jintao, 66 anni, leader della "quarta generazione" di dirigenti comunisti cinesi. Secondo gli osservatori, sono di due ordini le motivazioni che spingono i dirigenti cinesi ad investire nella corsa allo spazio: in primo luogo la volontà di incalzare la superpotenza americana su di un terreno che potrebbe essere di importanza strategica nel caso di un futuro confronto militare; inoltre, Pechino non nasconde la propria preoccupazione per la crescente scarsità di risorse energetiche, che potrebbe bloccare il suo impetuoso sviluppo economico. Il programma spaziale è gestito congiuntamente dalle autorità militari e civili e molti dei suoi dettagli, tra il quali il costo, vengono tenuti segreti. La spesa totale per la conquista dello spazio fino al 2003 è stata valutata da esperti cinesi in 18 miliardi di yuan, cioè circa 1,8 miliardi di euro. La Shenzhou VII è stata lanciata giovedì scorso e si prevede che rientrerà sulla Terra domani, atterrando nel deserto della Mongolia Interna.

 

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