Nuovo capitolo della battaglia contro Francesco Storace. Lei vuole il partito nella Cdl, lui vuole rimanerne fuori... E ritira anche la mozione congressuale per candidarsi a leader  

  

 

ROMA - La difficile convivenza tra Daniela Santanchè e Francesco Storace all'interno dello stesso partito si arricchisce di un nuovo capitolo.

 A due mesi dalla prima assemblea nazionale della Destra, l'ex candidata premier rassegna le sue dimissioni dal ruolo di portavoce nazionale. E non solo. Oltre alle dimissioni infatti annuncia anche il ritiro della mozione con cui voleva contendere la guida del partito a Francesco Storace, leader dimissionario.

A dividere i due ex esponenti di Alleanza Nazionale è ancora una volta il futuro da dare al partito. Mentre l'ex governatore del Lazio rivendica un ruolo autonomo per La Destra, Santanchè ha ribadito più volte che il destino della partito era con il Pdl. Un'idea al centro anche della mozione congressuale con cui voleva candidarsi alla guida della segreteria nazionale, ma che è stata bocciata su tutta la linea da Francesco Storace. L'ex governatore del Lazio, prendendo spunto dall'insofferenza della compagna di partito, ieri l'aveva invitata a prendere una decisione: "Ha scambiato la Destra per una margherita: vado, non me ne vado... Faccia quello che vuole, ce lo faccia sapere".

Parole che non sono piaciute alla diretta interessata che a 24 ore di distanza non solo annuncia le sue dimissioni da portavoce nazionale, ma se la prende direttamente con Storace: "Sono convinta - dice - e con me lo sono sempre più iscritti ed elettori che un partito di destra moderno, per non rimanere confinato in un'area di estremismo extraparlamentare, non abbia altra alternativa che stringere alleanze e collaborare con la colazione di centrodestra".


Un ennesimo botta e risposta che sancisce una distanza ormai irrecuperabile. Le divergenze tra i due emergono alla luce del sole già nell'assise di Orvieto, quando nel corso dell'assemblea programmatica l'ex deputata di An aveva aperto all'ipotesi di intese con gli ex alleati del Pdl. Una scelta che aveva dato il via alla rottura interna. Ad agosto poi, la stessa Santanchè rincara la dose invitando il suo partito ad uscire dal 'ghetto': "Credo che il nostro futuro sia partecipare alla costituente del più grande partito d'Italia". Parole che non erano andate giù all'ex governatore del Lazio che aveva più volte ribadito che "il partito non è a caccia di poltrone".

In attesa del congresso in cui si capirà meglio la strada che intraprenderà il partito, le battaglie tra i due continuano. Storace ufficialmente non commenta le dimissioni della Santanchè. Mentre Teodoro Buontempo dice: "E' una liberazione, mi auguro che coerentemente la Santanchè si voglia anche dimettere dal partito. Perchè non abbiamo più tempo da perdere con i suoi 'millantato credito' e con una persona che vorrebbe far scogliere La Destra per farla diventare una correntina all'interno del Pdl".

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