PARMA. Uno dei vigili coinvolti nella vicenda del presunto pestaggio di Emmanuel Bonsu Foster, il 22enne ghanese che sostiene di essere stato picchiato e insultato dagli agenti di Parma, è già noto alle cronache per un episodio simile, risalente a poco più di un anno fa.

Al settembre del 2007, quando l’uomo fu querelato per lesioni dopo una lite degenerata in scontro fisico.
Intanto l’assessore alla Sicurezza del Comune di Parma, Costantino Monteverdi, si è detto disposto a un confronto coi genitori di Emmanuel: «C’è un’inchiesta in corso - ha dichiarato - ma sono pronto a incontrarli per esprimergli la nostra solidarietà. Restiamo fermi, però, nella volontà di ricercare la verità. Questo caso è capitato fra capo e collo, in maniera incredibile. Faremo chiarezza, ma Parma non è una città razzista».
E dopo la denuncia di Emmanuel, il sindaco Pietro Vignali ha ricevuto in Municipio alcuni rappresentanti della comunità ghanese, tra cui il presidente Adu Sarkodie e il console onorario Francesco Monici. Nella dichiarazione congiunta seguita all’incontro si legge: «Quello del giovane ghanese è, quando e se sarà dimostrato, un episodio. E tale deve rimanere». Quella di lunedì doveva essere una comune operazione antidroga, partita da una segnalazione di alcuni cittadini. Certo è che uno dei vigili coinvolti nella vicenda non è estraneo a episodi del genere: a suo carico una querela per lesioni, l’anno scorso. Ma cosa accadde quella volta? L’agente era rimasto coinvolto in una colluttazione con un ragazzo parmigiano di 25 anni, poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Tutto avvenne in pieno centro, davanti a un bar di via Farini. L’agente e il giovane avevano avuto un diverbio nel locale e, pochi minuti dopo, si affrontarono in strada. Il vigile sostenne di essere stato prima provocato e poi colpito dal ragazzo, che fu arrestato in seguito all’intervento di altri agenti. Il giovane però lo querelò, accusandolo di aver scatenato la colluttazione con un primo pugno al volto. A suffragio di questa tesi, il legale dell’indagato ha chiesto l’acquisizione del filmato girato dal circuito di sorveglianza esterna di un albergo che si trova a pochi metri di distanza dal luogo dove avvenne la rissa. Il 20 ottobre si terrà nel Tribunale di Parma il processo contro il 25enne parmigiano, nel corso del quale potrebbero essere acquisite agli atti del dibattimento le riprese del circuito di videosorveglianza dell’albergo.
In sobbuglio anche gli ambienti sindacali: la Cgil, ricordando anche il caso della prostituta nigeriana fotografata accasciata in una cella della polizia municipale di Parma, chiede al Comune di «andare fino in fondo. Questa volta senza remore e senza paure». La Uil, dal canto suo, ha preso le distanze dai presidi antirazzisti organizzati per oggi da Cgil e comitati, in segno di solidarietà con il giovane ghanese. In una nota diffusa dalla segreteria provinciale si legge che il sindacato «si dissocia da qualunque manifestazione, in attesa che le inchieste in corso facciano chiarezza».

 

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