Il sindaco di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione, dell'Udc, il vicesindaco, Rosario Schiavone, e il sindaco di Rosarno, Carlo Martelli.

 Tutti e tre sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. In tutto, sono cinque le ordinananze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, eseguite all'alba di oggi nell'ambito di un'operazione contro la 'ndrangheta.

Altri due arresti - Gli altri due uomini finiti in manette sono Gioacchino Piromalli e suo nipote omonimo, entrambi considerati ai vertici della cosca, tra le più potenti della Calabria. Nel corso dell'operazione, la polizia ha eseguito anche numerose perquisizioni. I tre amministratori di Gioia Tauro e Rosarno arrestati erano indagati da alcuni mesi perché accusati di avere dato la loro disponibilità a far lavorare per i rispettivi Comuni l'avvocato Gioacchino Piromalli, di 39 anni, anche lui arrestato stamani, dopo una condanna per associazione mafiosa, favorendo così il suo reinserimento. In realtà, secondo i magistrati della Dda di Reggio Calabria, gli amministratori avrebbero concorso al perseguimento delle finalità della 'ndrina dei Piromalli.

Indagato anche il sindaco di San Ferdinando - Nell'inchiesta è indagato anche il sindaco di San Ferdinando, ma nei suoi confronti non risulta sia stato emesso alcun provvedimento. Era stato lo stesso Gioacchino Piromalli, nipote omonimo dell'altro arrestato di oggi ritenuto uno degli elementi di vertice della cosca, a chiedere al Tribunale di sorveglianza di poter far fronte al giudizio del Tribunale di Palmi, che lo aveva condannato a un risarcimento civile di 10 milioni di euro nei confronti dei tre Comuni, lavorando, vista la sua non disponibilità economica, per conto degli Enti. Lo stesso Piromalli aveva fatto richiesta ai tre Enti e i sindaci avevano in qualche maniera dato la loro disponibilità. Secondo quanto si è appreso, alla base dell'arresto, eseguito dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Gioia Tauro, vi sarebbero, però, anche altri motivi.

Il precedente - Il comune di Gioia Tauro era stato già sciolto per infiltrazioni mafiose: il sindaco e il vicesindaco arrestati oggi erano in carica al momento dello scioglimento. L'inchiesta ha documentato come i funzionari pubblici agevolassero esponenti di spicco del clan Piromalli.

 

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