Associazioni gay in festa: «Così non saremo più perseguitati»

 

Il vecchio adagio «niente sesso siamo inglesi» va definitivamente in pensione. Ben presto, infatti, accoppiarsi in luoghi pubblici come bagni o parchi non sarà più reato da punire con l’arresto. Lo dice un rapporto che, se approvato dai vertici della polizia, legalizzerà i rapporti sessuali «all’aperto» tra adulti consenzienti. Le nuove linee guida ad uso e consumo degli agenti del Regno Unito sono state scritte dal vicecapo della polizia del Lancashire, Michael Cunningham, responsabile della sezione «gay, lesbiche e transgender» dell’Associazione dei Capi delle Polizia britannica (Acpo). L’arresto, secondo le nuove norme, andrebbe perseguito solo «in casi estremi», mentre in tutte le altre situazioni gli agenti sono invitati a «chiudere un occhio».

Piuttosto - dice il rapporto di 21 pagine firmato da Cunningham e fatto trapelare dalla rivista di settore Police Review - la polizia si dovrebbe concentrare su quei siti Internet che pubblicizzano due pratiche diffuse nel Regno Unito: il «dogging» - incontrarsi in luoghi pubblici per avere rapporti sessuali casuali - e sul «cruising» e «cottaging» - quando uomini gay hanno incontri sessuali, sempre in luoghi «aperti». Ma anche in questo caso l’intervento «brutale» degli agenti viene sconsigliato. Meglio scoprire quali sono i posti più gettonati dagli scambisti e, se il caso lo richiede, metterli sotto controllo con telecamere a circuito chiuso, migliorare l’illuminazione per scoraggiare le coppiette.

Alla base di questo cambio di stile ci sarebbero proprio le rimostranze della comunità gay della Gran Bretagna. Cunningham ha infatti fatto notare che le reazioni intransigenti della polizia hanno portato, in alcuni casi, al suicidio delle persone arrestate nonché a profondi traumi per coloro i quali non avevano mai rivelato la propria omosessualità.