Nel mirino Santo Della Volpe del Tg3: "Vado avanti, non ho paura". "Hanno lasciato la firma, sono quelli del gruppo fascista Trieste-Salario"

  

 

 

 

ROMA - Giornalisti ancora nel mirino. Dopo l'irruzione di un gruppo di militanti di estrema nella redazione, deserta, di Chi l'ha visto, e lo striscione contro il direttore di Repubblica Ezio Mauro, adesso è il momento delle scritte tracciate con lo spray sulla macchina di Santo Della Volpe, giornalista del Tg3.

Tra un'ingiuria e un disegno osceno sulla carrozzeria è stata vergata anche una croce celtica con in alto a sinistra la lettera "T" e in basso a destra la lettera "S". In pratica la firma di un noto gruppo neofascista della zona Trieste-Salario.

"Succede che arrivi stanco da un viaggio in giro per il mondo ed il mattino cerchi l'automobile. E scopri una bella croce celtica con in alto a sinistra la lettera T e in basso a destra la lettera S. Si gela il sangue: hanno anche lasciato la firma, sono quelli del gruppo fascista Trieste-Salario - denuncia Della Volpe, dirigente dell'associazione Articolo21 e vicepresidente di Libera Informazione - Io non sfido nessuno, ma nessuno creda di far cambiare di una virgola il mio lavoro. Non è bello sentirsi nel mirino, anche se da parte di una banda di stupidi vigliacchi".

Molte le reazioni di condanna sia dal mondo politico che da quello giornalistico. "Si respira una aggressività crescente nei confronti dell'informazione, da parte di gruppi di violenti che evidentemente percepiscono di poter agire senza troppi rischi in modo sempre più scoperto" spiega la Federazione nazionale della stampa che chiede alle parti politiche di fare sentire "la loro più netta riprovazione verso questi atti, uscendo dal silenzio o dalla distrazione". E si fa sentire anche il cdr del Tg3: "Non possiamo tacere di fronte a tali manifestazioni di inciviltà che sono l' espressione di un clima inaccettabile per una informazione che è e vuole continuare ad essere libera".


Solidarietà a Della Volpe arriva dal presidente del Senato, Renato Schifani, dalla democratica Anna Finocchiaro che chiede di mettere fine "a questo clima che rischia di alimentare tensioni pericolose".

"Si tratta - dice il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero - di espressioni di intolleranza e discriminazione tanto più allarmanti in un momento in cui la libertà e la dignità del lavoro giornalistico attendono da anni il rinnovo del contratto nazionale, coi diritti e delle tutele ad esso correlati, da parte degli editori". Mentre Giovanna Melandri del Pd ricorda che l'episodio si è verificato "a settanta anni esatti dalla terribile 'notte dei cristalli'.

E dal centrodestra arriva la condanna "di tutti gli atti di violenza, di qualunque orientamento, non senza esternare la nostra preoccupazione per il loro continuo ripetersi" commenta Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl.

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