I democratici insistono su Orlando. La maggioranza: «Subito un altro nome o votiamo chi vogliamo noi»

 

È scontro aperto tra Pdl e Pd sull’elezione del presidente della commissione di Vigilanza Rai.

Il Pdl aveva chiesto al Pd di cambiare la sua candidatura, ma i democratici hanno insistito sul nome di Orlando e il Pdl si è presentato per la prima volta al voto, rendendo valida la seduta. Per ora la maggioranza ha votato scheda bianca, ma ha già annunciato che intende votare un nome di un esponente dell’opposizione, diverso da Orlando. Una decisione che vede Pd e Idv reagire aspramente.

La votazione di oggi ha registrato 19 schede bianche, 13 voti per Leoluca Orlando, candidato dell’opposizione, 2 schede nulle e un voto ciascuno per Vincenzo Vita e Fabrizio Morri, entrambi del Pd. Le schede bianche erano quelle del Pdl, che oggi dopo 5 mesi si è presentato per prendere parte e votare a una seduta della commissione. A questo punto è decisamente scontro aperto con il Pd perchè è la prova, attraverso il voto di oggi, che la maggioranza non darà mai il via libera a Orlando, che invece il Pd ha ribadito ancora oggi essere il proprio candidato alla presidenza. Domani mattina ci sarà una nuova votazione e da quel momento in poi con la terza seduta basteranno 21 anzichè 24 voti per il presidente, e il Pdl può decidere su chi far confluire i propri consensi, scegliendo un altro rappresentante dell’opposizione.

Le parole di ieri del premier Silvio Berlusconi hanno impresso una forte accelerazione alla questione. Italo Bocchino, presidente vicario del Pdl alla Camera, ha spiegato: «Il patto tra gentiluomini prevede che l’opposizione esprima il presidente, ma non che lo imponga - ha aggiunto -. C’è ormai la necessità di eleggere il presidente, ma il nome di Orlando per noi non è percorribile. Non c’è nessuna pregiudiziale da parte nostra, nemmeno sull’Idv perchè non sarebbe corretto. C’è però un giudizio negativo su Orlando dopo la sua infelice intervista». Bocchino ha poi riferito che ancora il Pdl non ha deciso su quale nome potrebbe far giungere il suo voto se dal Pd non giungesse nessuna indicazione alternativa Orlando. E l’opposizione in tarda mattinata ha provato a tirare le somme di questa vicenda, riunendo alla Camera i propri deputati e senatori presenti in Vigilanza, con la partecipazione dei capigruppo Pd, Renato Soro e Anna Finocchiaro.

Dalla riunione è emersa la volontà del Pd di insistere su Orlando. «Finora non è mai stato affrontato un discorso di altra candidatura», ha dichiarato Fabrizio Morri, capogruppo Pd in Vigilanza, al termine della seduta a vuoto - la 43ma - di questa mattina. Per Paolo Gentiloni, però, «quella che ipotizza il presidente Berlusconi sarebbe una prevaricazione, ma con le prevaricazioni non si risolvono i problemi, anzi si aggravano. E in questo caso si trasforma il confronto sulla Rai in una guerriglia».

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