Solidarietà e condoglianze dei cristiani per le vittime, ma anche la ferma volontà di portare sempre più avanti il dialogo e il processo di pace tra i due Paesi, smascherando chi non li vuole. 

Islamabad (AsiaNews) – Ferma condanna dei cristiani pakistani per gli attentati di Mumbai. Nell’esprimere “profonda solidarietà e condoglianze” alle vittime, essi sollecitano i governi di India e Pakistan a “un impegno congiunto” per assicurare la pace e la sicurezza della regione.

Il cattolico Shahbaz Bhatti, ministro federale per le Minoranze e capo della All Pakistan Minorities Alliance (Apma), ripete ad AsiaNews “la ferma condanna di simili atti barbarici di terrorismo e il dolore e la solidarietà a tutte le famiglie che hanno perso i loro cari”. “I responsabili di questa grave violenza debbono essere smascherati e puniti”.

Il ministro respinge e biasima “le dichiarazioni di autorità indiane che il Pakistan possa essere dietro questi terroristi. Da tempo la politica indiana è di accusare subito il Pakistan per simili fatti”. Bhatti ricorda come il Pakistan sia in prima linea nella guerra contro il terrorismo, al prezzo di molte vite, e ritiene che Islamabad e New Delhi debbano lavorare insieme contro questa minaccia, anzitutto approfondendo il dialogo e i gesti di pace.

Il parlamentare non ha mai sentito parlare dei Mujahideen di Deccan, il gruppo che ha rivendicato gli attentati, e ripete che “è compito di New Delhi compiere ogni indagine e accertare chi davvero ci sia dietro”.

Anche Mehboob Sada, direttore del Centro studio cristiano, organismo che raccoglie i cristiani pakistani e lavora per il dialogo e la pace, condanna questi “atti di pura crudeltà in nessun modo giustificabili”. Sottolinea che i governi dei due Paesi debbono finirla con “lo scambio di accuse” e portare avanti il dialogo e il processo per la pace e lo sviluppo delle popolazioni, smascherando “quelle forze nell’ombra” che non vogliono pace e amicizia tra queste due potenze nucleari.

Spiega ad AsiaNews che in questo momento cruciale la società civile, i gruppi per i diritti e i media hanno un ruolo importante per promuovere il dialogo e smascherare chi ci si oppone. “Noi cristiani – dice – diffondiamo il messaggio di pace e di vita di Gesù Cristo, non accettiamo alcuna soluzione che passi per la violenza e il terrore”.

Il presidente pakistano Asif Ali Zardari e il premier Syed Yousuf Raza Gilani hanno pure subito condannato con decisione gli attentati.

“A nome del popolo e del governo del Pakistan e anche in via personale – ha detto Zardari in un messaggio al presidente indiano Pratibha Devisingh Patil – desidero esprimere il nostro profondo shock e dolore per gli attacchi terroristi a Mumbai”. “Il popolo pakistano si unisce a voi nel rimpianto per la perdita di tante vite preziose. Offriamo le nostre più sincere solidarietà e condoglianze per le famiglie delle vittime e dei feriti”. “Il terrorismo è un flagello per tutti gli uomini, che deve essere sradicato”.

Analoga solidarietà Gilani ha rivolto al premier indiano Manmohan Singh, ripetendo che “questi vili atti di violenza e terrorismo sono del tutto inaccettabili per qualsiasi società civile”.

Il ministro degli Esteri Shah Mahmood Qureshi ha offerto massima collaborazione all’India per le indagini su questi terroristi.

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