Il colera sta flagellando lo Zimbabwe e il regime indica come causa dell'epidemia le sanzioni imposte dai paesi europei. Dopo il premier britannico Gordon Brown anche l'arcivescovo di York chiede la cacciata di Mugabe

 

L'epidemia di colera che ha già provocato almeno 600 morti in Zimbabwe è conseguenza delle sanzioni imposte dai paesi europei.

 Lo scrive oggi il settimanale controllato dal governo The Sunday Mail. "L'epidemia di colera è il più chiaro esempio degli effetti delle sanzioni sul popolo innocente", è scritto in un editoriale. "Quelli che soffrono di più non sono i politici che con le sanzioni si voleva punire, ma i poveracci", è scritto ancora nell'editoriale. Si prevede che domani i ministri degli esteri europei decidono un ulteriore indurimento delle sanzioni contro il paese africano, a partire dall'allungamento della lista di persone alle quali è proibito di entrare in Europa. "Le vittime del colera sono il risultato del congelamento dei trasferimenti finanziari, che privano il paese della valuta estera necessaria all'acquisto dei prodotti chimici che servono a rendere potabile l'acqua", scrive il Sunday Mail.

GB. Dopo la lapidaria frase di condanna pronunciata ieri dal premier britannico Gordon Brown contro il presidente zimbabweano Robert Mugabe, anche l'arcivescovo di York, una delle massime autorità religiose anglicane, è sceso oggi in guerra contro il leader africano. e intanto lancia la campagna perché si dia una sterlina allo Zimbabwe per ogni regalo di natale acquistato. John Sentamu, scrive The Observer, ha affermato che "è giunto il momento che Mugabe renda conto dei suoi crimini contro l'umanità e contro i suoi concittadini". "Giustizia deve essere fatta - aggiunge - dato che il vento che in passato portava speranza allo Zimbabwe si è trasformato in un uragano che porta distruzione, con il diffondersi del colera, la fame e e sistematici abusi di ogni genere". "Non possiamo restare ancora inattivi; Mugabe e i suoi complici devono ora essere portati davanti al tribunale dell'Aja per rispondere delle loro azioni". Ieri Brown aveva affermato che "quando è troppo è troppo", schierandosi con chi chiede l'immediata cacciata di Mugabe, anche in considerazione del fatto che i negoziati per la condivisione del potere con l'opposizione languono da mesi senza produrre alcun effetto.

(foto: Ap)