Tra le numerosissime intercettazioni telefoniche ed ambientali trascritte negli atti depositati oggi alla Camera dei Deputati dalla Procura di Potenza, ve n'é una che - secondo gli inquirenti - proverebbe la tangente da 200 mila euro che sarebbe stata promessa dall'imprenditore Francesco Ferrara al deputato del Pd Salvatore Margiotta.

 Il colloquio si svolge il 21 dicembre dello scorso anno tra l'imprenditore e una sua amica.Ferrara parla della gara d'appalto, alla quale, dice, partecipano otto società, e dei punteggi che vengono assegnati alle imprese al momento dell'apertura delle buste.

Ferrara: ... mi hanno detto: "apriamo le otto (buste, ndr) cioè le prime otto...apriamo l'offerta di tutti... chi sta nella media...sopra la media...
Amica: ho capito.
Ferrara: praticamente gli assegniamo 40 punti. (omissis). L'imprenditore non sembra tranquillo delle modalità dell'assegnazione dei punteggi e più avanti, sempre conversando con la sua amica, parla di un colloquio da lui avuto con un'altra persona proprio sulla questione dei punteggi, e racconta alla donna quello che lui ha detto al suo interlocutore: "... Salvatò, io voglio il lavoro, lo voglio. Io ti devo portare 200 mila euro il giorno in cui mi assegnano definitivamente e tu lo sai come sono io...".  L'imprenditore cita nel colloquio con la sua amica solo il nome "Salvatò ", ma per gli inquirenti, in base anche ad altri elementi acquisiti nell'inchiesta, non ci sarebbero dubbi: quel Salvatò è riferito proprio al deputato del Pd Salvatore Margiotta.

 

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