La strage al ritorno dalla discoteca: quattro vittime tra i 16 e i 21 anni. Salvo solo il conducente. Ecstasy e cocaina, poi il volo di 25 metri dal cavalcavia

 

 

ROMA - Un volo nel vuoto per colpa dell'asfalto bagnato e della cocaina.

 Cinque ragazzi, alle cinque del mattino, al ritorno da una discoteca di Ronciglione, a bordo di una Nissan Micra sono precipitati da un cavalcavia al km 2,2 della statale che collega Civitavecchia all'Aurelia, all'altezza di via delle Vigne. Quattro sono morti sul colpo: due cugini minorenni Daniele e Indro Mercuri, entrambi sedicenni, Giovanni Siena, 21 anni e Giancarlo Cocciolone, 19 anni. Tutti di Civitavecchia. L'unico sopravvissuto è Juri Capparella, 19 anni, il conducente che invece di seguire la strada in discesa e di fare la curva, è andato dritto, ha sfondato il guardrail della sopraelevata e da un'altezza di dieci metri, dopo un volo di 25, si è schiantato sul terrapieno sottostante.
A notare l'auto capovolta in via delle Vigne e a dare l'allarme, alle 7 e 30, sono stati alcuni operai dell'Etruria Servizi, la municipalizzata del comune di Civitavecchia, che stavano andando a lavorare alla vicina discarica.
Due squadre dei vigili del fuoco insieme agli agenti della polizia stradale sono arrivati poco dopo. Prima di tutto hanno salvato il sopravvissuto che rantolava dentro la carcassa. Per estrarre dalle lamiere i corpi degli altri quattro, pompieri e poliziotti hanno impiegato oltre due ore. Juri è stato trasportato all'ospedale San Paolo di Civitavecchia e, dopo un primo intervento, in eliambulanza è stato portato a Roma, al San Filippo Neri dove è stato operato alla milza, intubato e ricoverato in terapia intensiva. Il ragazzo ha riportato numerose fratture e le sue condizioni sono piuttosto gravi.
Sottoposto al narcotest, su disposizione della magistratura, il giovane è risultato positivo all'assunzione di stupefacenti. Durante la serata, a quanto risulta agli inquirenti, aveva preso cocaina ed ecstasy. L'autopsia sui corpi delle quattro vittime, che verrà eseguita oggi, accerterà se anche gli altri avessero assunto droghe.
"Mio figlio è un ragazzo d'oro - dice Andrea Capparella, 41 anni, fuori dalla rianimazione del San Filippo Neri - lavora insieme a me, nella mia ditta. Da qualche tempo si era anche fidanzato e purtroppo uno dei quattro amici morti nell'incidente era il fratello della sua ragazza".
La procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta per chiarire le cause dell'incidente, anche se la dinamica, secondo i rilievi della polizia stradale appare piuttosto chiara. Sull'asfalto non ci sono segni di frenata e la velocità, trattandosi di un'utilitaria, spiegano gli investigatori, non doveva essere elevatissima. "Riteniamo sui 100 all'ora". Juri, positivo al narcotest e unico a indossare la cintura di sicurezza, sotto l'effetto del cocktail di droghe ha dunque perso il controllo.
"Davanti all'ennesima tragedia del sabato sera, questa volta complice la cocaina - dice Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla droga - rivolgiamo un nuovo appello ai responsabili locali perché non si perda altro tempo per un'efficace azione di controllo e di contrasto delle situazioni a rischio".

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