Il deputato del Pdl attacca Napolitano. Il leader di An: irresponsabile, zitto

ROMA - Finisce quasi in rissa la seduta del Senato convocata sul ddl Englaro e durante la quale giunge la notizia della morte della giovane di Lecco alla quale da due giorni è stata bloccata l’alimentazione. Dopo un duro intervento del vicecapogruppo del Pdl, Gaetano Quagliariello, una parte dei senatori del Pd lascia l’aula. Poi prende la parola la capogruppo dei Democratici Anna Finocchiaro che usa toni molto duri e replica all’accusa di Quagliariello nei confronti dell’opposizione di aver perpetrato un assassinio. In aula si sfiora la rissa e, alla fine, dai banchi del Pdl parte il coro rivolto ai colleghi dell’opposizione: "assassini, assassini".

La tensione tra i senatori della maggioranza e dell’opposizione è stata palpabile subito dopo l’annuncio della morte della ragazza di Lecco. Tra il vice capogruppo del Pdl Gaetano Quagliariello e il senatore del Pd Paolo Giaretta sono volate le accuse. Poi Quagliariello ha preso la parola in aula parlando di «assassinio» di Eluana. Alcuni senatori del Pd, tra gli altri Giorgio Tonini, Stefano Ceccanti e Riccardo Milano hanno iniziato ad abbandonare l’aula. Poi ha preso la parola Anna Finocchiaro che ha sottolineato come si sarebbe aspettata un atteggiamento diverso in aula in un momento del genere e accusando il Pdl di un atto di sciacallaggio. A quel punto un gruppo di senatori di An, tra gli altri Filippo Berselli, Benedetti Valentini, ma anche il ministro Andrea Ronchi, sono andati verso i banchi dell’opposizione e nell’emiciclo sono dovuti intervenire i commessi per riportare la calma. Al termine dell’intervento della Finocchiaro la seduta è stata sospesa, ma alcuni senatori hanno continuato comunque a scambiarsi battute al vetriolo dentro l’aula.

«Su questa vicenda peseranno per sempre le firme messe e le firme non messe». Con queste parole il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ha commentato la morte di Eluana Englaro. «Questo è un caso di eutanasia che non è previsto dalla legge», ha aggiunto, «bisognerà capire cosa è successo in quel posto che si chiama La Quiete e che dovrebbe chiamarsi la morte». «Nessuno può dirci di stare zitti, io ho delle opinioni e le esprimo. Ribadisco che quando si farà la storia di questa vicenda peseranno le firme messe e quelle non messe». Lo ribadisce il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, al termine della capigruppo al Senato sul ddl relativo al caso di Eluana Englaro. «Cos’altro ha pesato su questa vicenda - ha aggiunto Gasparri - se non le discussioni costituzionali oppure se fosse legittimo o meno fare un decreto? Certamente non la questione su che tempo facesse a Udine...».

Dura la replica di Fini:«Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perchè il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del gruppo di maggioranza numericamente più consistente».