Il presidente del movimento Italia dei Diritti: “ Altro che ronde, bisogna liberare il personale da incombenze d’ufficio e adibirlo al presidio del territorio”

 

Roma - “Alla luce dei recenti provvedimenti sulle ronde e di tutto quanto abilmente e demagogicamente propagandato dall’attuale esecutivo in tema di sicurezza, noi dell’Italia dei Diritti abbiamo monitorato il panorama organizzativo del personale appartenente alle forze dell’ordine ed evidenziato una girandola di contraddizioni”.

Con questa frase Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, ha espresso il suo disappunto sull’operato del governo in materia e ha avanzato delle critiche sulla distribuzione delle unità di personale deputato al mantenimento dell’ordine pubblico e prevenzione. “ Non possiamo credere - ha sottolineato De Pierro - che si discuta tanto di ronde e si organizzi la carnevalata dell’esercito per le strade, svilendo e colpendo al cuore la dignità dei corpi di polizia che quotidianamente si adoperano per salvaguardare la sicurezza dei cittadini. E’ lo Stato che deve farsi carico di questa esigenza primaria, non certo con trovate folkloristiche che hanno l’unico effetto di amplificare il senso di paura, stornando l’attenzione dai reali problemi che attanagliano il Paese. A fronte di quanti rischiano la loro vita per le strade, esiste un impressionante numero di poliziotti, carabinieri e finanzieri che espletano il loro ruolo comodamente seduti davanti ad una scrivania a parità di stipendio ma con molti meno oneri. Preferisco poi sorvolare su quanti tra questi prestano servizio presso edifici istituzionali, ricevendo un’indennità di palazzo tutt’altro che trascurabile oltre che del tutto ingiustificata, che crea dei consistenti divari reddituali rispetto a quanti sono impiegati in operazioni ad alto rischio. E’ giusto che si metta la parola fine a questa vergogna che consente agli amici degli amici di fare gli ‘impiegati con le stellette’. A nostro avviso è questa la strada da percorrere a garanzia della tranquillità dei cittadini, evitando categoricamente assurdi proclami pubblicitari ”.