Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Per combattere la collusione tra politici e funzionari, favorire la rotazione del personale dirigente”

 

 

Milano - “Ritorna il nome del ‘mariuolo’, come lo definì Craxi prima di essere coinvolto lui stesso in Mani Pulite.

Sembrerebbe che la lezione non gli sia bastata. Il fatto che Mario Chiesa possa essere nuovamente protagonista di un illecito di tale portata fa pensare che alcuni dei malfattori colpiti da Tangentopoli stiano trovando terreno fertile per reintegrarsi. Le indagini guidate all’epoca da Antonio Di Pietro hanno condotto grandi risultati nella lotta alla corruzione, ma non bisogna smettere di combattere”. Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia del movimento Italia dei Diritti, commenta così l’arresto di Mario Chiesa, noto per essere stato nel 1992 la prima vittima dell’inchiesta Mani Pulite. Allora presidente del Pio Albergo Trivulzio, Chiesa fu tradito da una mazzetta da sette milioni di lire. Oggi il gip di Busto Arsizio ha disposto nei suoi confronti l’arresto per traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi.
“Entrando nel merito di tale questione, la Lombardia è una delle regioni più popolose d’Italia”, specifica l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro. “Il volume dei materiali di scarto, sia a livello domestico che industriale, è ingente. Le discariche sono insufficienti e il presunto coinvolgimento dell’Accam rende prossimo il pericolo di un’emergenza. Tale situazione crea un contesto favorevole a una loro gestione illegale. Auspichiamo per questo misure preventive all’accumulo di rifiuti, atte innanzitutto a incentivare il riciclo”.
A proposito dei sintomi di una nuova Tangentopoli venuti a galla con l’arresto di Chiesa, Criseo sostiene: “Va stigmatizzata la collusione tra i politici e i funzionari degli enti pubblici. Una possibile provvedimento sarebbe, in questo senso, favorire la rotazione del personale dirigente, con l’avallo dei sindacati”.