Ordini di custodia per Vincenzo Virga, capo mandamento di Trapani e Vito Mazzara, che secondo i magistrati fu l'esecutore dell'omicidio. Il sociologo fu ucciso per le sue continue denunce contro la mafia

 

 

PALERMO - Svolta nel delitto di Mauro Rostagno. In coincidenza con il diciassettesimo anniversario della strage di Capaci, la squadra mobile di Trapani ha eseguito due ordini di custodia cautelare per l'omicidio del giornalista e sociologo assassinato il 26 settembre del 1988.

Mandante dell'omicidio, secondo i magistrati, il boss trapanese Vincenzo Virga, mentre l'esecutore materiale sarebbe Vito Mazzara, noto esponente mafioso di Trapani. Entrambi sono già detenuti per altri reati.
A dare impulso alle indagini è stata una perizia sui tre bossoli e tre cartucce inesplose. Reperti che sono stati messi a paragone con i dati di altri fatti di sangue avvenuti in provincia di Trapani. Identiche le modalità, in particolare l'impiego di un fucile semiautomatico calibro 12 e di un revolver calibro 38.
Un filo rosso lega il delitto Rostagno con altri assassinii: il duplice omicidio di Giuseppe Piazza e Rosario Sciacca, avvenuto l'11 giugno 1990 nel comune di Partanna; l'omicidio di Antonino Monteleone, commesso in contrada Marausa (Trapani) il 7 dicembre 1990; l'omicidio dell'agente di custodia Giuseppe Montalto, avvenuto il 23 dicembre 1995 a Palma, altra frazione del capoluogo di provincia. Tre omicidi con un solo colpevole: Vito Mazzara. Che adesso dovrà pagare anche per la morte di Rostagno.
A costare la vita al giornalista è stata la continua attività di denuncia che svolgeva attraverso la piccola televisione trapanese "Radio Tele Cine". Accuse continue che hanno scatenato la reazione della mafia.
Secondo gli inquirenti, l'omicidio di Rostagno è stato deliberato in seno a Cosa Nostra: "L'ordine di ucciderlo - sottolineano gli investigatori - è stato dato dall'allora rappresentante provinciale Francesco Messina Denaro (morto ormai da anni, ndr) e il mandato per l'organizzazione e la materiale esecuzione è stato conferito a Vincenzo Virga".

Si arrivò così al 26 settembre 1988, quando Rostagno venne freddato in un agguato in contrada Lenzi, davanti all'ingresso della sua comunità terapeutica, Saman. Proprio sulla comunità si appuntarono i sospetti dopo l'omicidio. Una pista poi completamente abbandonata. Oggi autori e mandanti hanno un nome.

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