Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Giunta comunale responsabile politicamente per atti illeciti commessi dai vigili urbani”

 

Roma - “Quella di stamane è stata solo la prima di una lunga serie di manifestazioni di protesta nei confronti della scarsa attenzione prestata dagli organi competenti a una di quelle questioni che il nostro movimento ritiene essere di ragguardevole importanza”.

 Così esordisce Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, che si è incatenato insieme al responsabile per il Lazio Vittorio Marinelli in occasione del sit in tenutosi questa mattina di fronte alla sede della Rai di viale Mazzini, indetto dal movimento per rendere noto il proprio dissenso riguardo al permanente silenzio della giunta capitolina sulla richiesta, inoltrata circa un anno fa, di applicare un regime di rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali al fine di garantire trasparenza e legalità nell’espletamento delle funzioni attinenti il pubblico impiego, così come ricordato dall’art. 97 della Costituzione italiana.

Centinaia di manifestanti hanno preso parte all’ennesimo sforzo promosso dal movimento per dissentire da comportamenti omertosi di chi pare non abbia orecchie per sentire.

Una decisione, quella di valutare l’ipotesi di mobilità dei vigili ‘a livello di quadranti territoriali’, già positivamente accolta dal vice-comandante Diego Porta e, tra gli altri, dal presidente del X municipio Sandro Medici e dal presidente del XIII municipio Giacomo Vizzani. Da qui la volontà del movimento nazionale di portare l’iniziativa all’attenzione del sindaco Gianni Alemanno, il quale ha prontamente demandato la questione all’assessore al personale Enrico Cavallari. La proposta, poi, è giunta sulla scrivania, per improrogabili impegni lavorativi dell’assessore, del capo della segreteria Marcello Marrocco, il quale ha deciso di ricevere De Pierro. Ma l’incontro, avvenuto in Campidoglio più di due settimane fa, non ha portato a nulla di concreto. Di fronte all’impegno dello stesso Marrocco di inoltrare la proposta a chi di dovere e di informare al più presto, cosa che non è avvenuta affatto, i fautori dell’iniziativa, il movimento aveva già divulgato la settimana scorsa una nota nella quale lo stesso De Pierro annunciava: “Non possiamo più attendere di fronte al silenzio di chi non vuole occuparsi di temi che salvaguardano tentativi di corruzione e concussione. E’ per questo motivo che, nell’attesa di una decisione manifesta e tangibile, porteremo a conoscenza dell’opinione pubblica un problema da non sottovalutare”.

“Il sit in con incatenamento che abbiamo tenuto stamattina - dichiara Antonello De Pierro - sarà seguito, qualora non ci siano risposte nell’immediato, da altre manifestazioni sicuramente più eclatanti di questa. Il nostro è un movimento che si occupa da sempre della tutela dei diritti dei cittadini e di fronte ad accadimenti che potrebbero ledere tali diritti non possiamo tacere”.

“A nostro avviso - continua De Pierro - la rotazione intermunicipale dei vigili urbani è una questione che va affrontata al più presto. A tal proposito, qualora la nostra proposta non verrà presa in considerazione in tempi utili, penso che sia il caso di ritenere politicamente responsabili i componenti della giunta Alemanno per qualsiasi vicenda relativa a tentate o consumate concussione e corruzione che vedrà come protagonisti dipendenti del Corpo di Polizia Municipale o degli uffici tecnici della Capitale. Vorrei, poi, far notare come la nostra proposta è stata accolta di buon grado, non solo da rappresentanti del corpo di polizia municipale e da esponenti politici locali, come ricordato poc’anzi, ma anche da una buona fetta di opinione pubblica che ha condiviso il nostro parere in merito, sostenendo la nostra raccolta di firme che, allo stato attuale, conta ben 30mila firmatari”.

“Ed è proprio per dare voce a quell’opinione pubblica che, in questo momento storico, sembra essere poco rappresentata e ancor meno tenuta in considerazione - aggiunge De Pierro - che abbiamo deciso di inaugurare una serie di manifestazioni eclatanti con un incatenamento simbolico che altro significato non ha se non quello di ‘martoriare’ in maniera allegorica il nostro corpo per rendere maggiormente visibile il nostro diniego nei confronti di chi manifesta una superficiale, e oserei dire inesistente,  propensione all’ascolto”.