Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Incidente frutto della pratica dei subappalti che penalizza pesantemente i controlli”

 
 


Roma - “Innanzi tutto da parte mia e di tutto il movimento giungono le più sentite condoglianze ai familiari delle vittime e una solidale vicinanza a tutte le persone coinvolte in una grave tragedia che poteva certamente essere evitata”. Queste le parole del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro in seguito al disastro ferroviario di Viareggio. Parole che possono apparire tardive ma che per scelta il presidente del movimento vuole far giungere a pochi giorni dalla disgrazia poiché l’attesa è servita ad avere un quadro più preciso sulle cause, la dinamica, le responsabilità. Prosegue De Pierro: “Attendiamo fiduciosi il lavoro che la magistratura sta svolgendo perché alla luce dei fatti sembrerebbe non esserci alcun ombra di dubbio sul fatto che ci siano dei responsabili: questi vanno individuati e puniti in maniera esemplare. Incidenti del genere non devono assolutamente verificarsi in un paese all’apparenza tecnologicamente avanzato come l’Italia ma il fatto che si verifichino mi fa pensare che chi parla di alta velocità dovrebbe solo vergognarsi quando invece ci sono da colmare lacune che ci posizionano inevitabilmente decine di anni indietro rispetto a tale traguardo”. De Pierro punta il dito sui controlli preventivi di sicurezza e così incalza: “Come spesso succede si pronunciano fiumi di parole bagnate di retorica ma come al solito la parola prevenzione è stata svuotata di ogni significato. Un treno come quello non doveva assolutamente trovarsi lungo un percorso per l’ormai nota carenza strutturale rappresentata dall’asse arrugginito che avrebbe ceduto e tantomeno avrebbe dovuto trasportare Gpl. E’ chiaro che qualcuno non avrebbe dovuto omologare tali vagoni ma purtroppo questo è il frutto dell’ormai diffusa pratica dei subappalti e assai più grave è il fatto che la società subappaltatrice sembrerebbe non essere sottoposta a qualsivoglia controllo ma sarebbe addirittura sufficiente un’autocertificazione come garanzia di sicurezza. Su questo mi sento di condividere il contestatissimo e fischiatissimo premier Silvio Berlusconi al suo arrivo a Viareggio, contestazione naturalmente censurata dal Tg1 di Minzolini, quando ha dichiarato che bisogna rivedere la normativa”. E proprio sulla verifica dell’adeguatezza e del rispetto delle regole polemizza De Pierro che così conclude: “L’unica cosa però è che questa normativa andava rivista molto prima in virtù di quella parola prevenzione che sembra ormai sparita dal vocabolario di chi ci governa, quella prevenzione che naturalmente era quasi irrilevante di fronte all’ ‘urgenza’ del lodo Alfano e di altri numerosi provvedimenti legislativi ad personam. Mi sembra logico che la vita dei cittadini sia indubbiamente meno importante di fronte all’esigenza per il premier di evitare processi e di imbavagliare magistratura e informazione”.