Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Le istituzioni devono prendere provvedimenti, le vittime dei pirati della strada non possono diventare solo dei numeri”

 



Roma - Tra i vari obiettivi che l’Italia dei Diritti persegue da tempo, c’è quello della sicurezza stradale.

 “Ancora una volta ci troviamo a dover parlare di vite spezzate sulle strade italiane a causa dell’eccesso di alcool o di sostanze stupefacenti da parte di chi guida”, ha commentato così Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, le notizie che la cronaca di questi giorni sta portando alla luce sulle vittime dei pirati della strada. “Ormai siamo talmente abituati a questi eventi che i nomi delle vittime diventano dei numeri che rientrano nella normale contabilità giornaliera.

Non possiamo e non dobbiamo dimenticarci che dietro a ogni morto c’è una tragedia di vaste proporzioni: famiglie distrutte, conseguenze psicologiche. Nel caso di Anna, la ragazza di 23 anni morta ad Ardea, oltre al tragico evento di una vita così giovane distrutta in pochi attimi si accosta il dramma di un bimbo di 5 anni che resta solo al mondo. Anna, infatti, era una ragazza madre. Non si può più rimanere indifferenti di fronte a questa strage, le istituzioni devono fare il loro dovere prendendo i dovuti provvedimenti. È ora di finirla con la propaganda, le intenzioni sbandierate devono tradursi in atti concreti ed efficaci. Noi da sempre sosteniamo l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chi viene fermato alla guida di un automezzo sotto effetto di alcool o droghe. Abbiamo anche proposto di elevare l’attuale limite che magari può sembrare troppo basso. Una volta colti in flagrante i trasgressori però bisogna usare il principio della tolleranza zero - conclude De Pierro -  e poco importa se tra le persone coinvolte ci siano indisciplinati rampolli di politici o potenti di turno. Non sarà qui forse la chiave di cotanto permissivismo?”