Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Il silenzio assordante dell’amministrazione capitolina rispetto al problema da noi segnalato più volte nel corso degli anni mi spinge a riprendere con maggior determinazione la battaglia sulla proposta di rotazione intermunicipale”



Roma - “Non avendo ricevuto alcuna risposta dagli organi competenti, non possiamo più temporeggiare. È giunto il momento di porre maggiore attenzione rispetto a una problematica che incide negativamente sull’espletamento delle funzioni del pubblico impiego”. Con questa frase Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, ha annunciato una nuova serie di azioni di incatenamento per sensibilizzare sul problema della rotazione intermunicipale dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali romani. La protesta partirà venerdì 5 marzo, interessando diversi luoghi della città ad elevata valenza istituzionale e informativa, tra cui Montecitorio, Palazzo Madama, Palazzo Chigi, Palazzo di Giustizia, il Campidoglio, il Quirinale, il Tribunale di piazzale Clodio, gli studi Rai di via Teulada e Saxa Rubra, l’edificio della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo e le sedi romane dei quotidiani Il Tempo, La Repubblica e Il Messaggero.
Già mesi fa Antonello De Pierro si era incatenato davanti al Comando Generale della Polizia Municipale per protestare contro il silenzio del comandante Angelo Giuliani nei confronti dell’apertura di un tavolo di discussione. Successivamente a tale episodio è avvenuto un incontro con il suo vice Diego Porta, il quale aveva manifestato la disponibilità a valutare un’ipotesi di mobilità degli agenti a livello di quadranti territoriali, e con il capo della segreteria del sindaco Alemanno Marcello Marrocco. Di fronte al reiterato immobilismo dell’amministrazione capitolina, il movimento si è di nuovo fatto sentire con le stesse modalità eclatanti mercoledì 3 giugno scorso davanti agli uffici della Rai di viale Mazzini. Il tutto non ha però portato ad una seria presa in carico del problema, in barba al sostegno di una considerevole fetta di opinione pubblica che ha apposto 30.000 firme a sostegno della battaglia e si è iscritta a un gruppo specifico sul social network Facebook, che conta alla data di oggi quasi 4.000 membri. “Da quando esistiamo, siamo sempre stati in prima linea nella tutela dei diritti dei cittadini – ha continuato De Pierro - e di fronte ad accadimenti che potrebbero lederli e conculcarli, non possiamo assolutamente tacere. Qualora la nostra proposta non venisse presa in considerazione in tempi utili, riterremo, come già precedentemente ribadito, politicamente responsabili i componenti della giunta Alemanno per qualsiasi vicenda relativa a tentate o consumate concussioni e corruzioni che potrebbero vedere protagonisti alcuni dipendenti di questi comparti, molti dei quali, è giusto dirlo, ci appoggiano con convinzione. Non si può fare strame dell’articolo 97 della Costituzione, che parla di imparzialità e trasparenza della pubblica amministrazione. Ci batteremo a difesa dei principi fondamentali del nostro ordinamento, non escludendo il ricorso a forme più estreme di lotta non violenta”.