Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Massimo rispetto per Napolitano, ma non possiamo non dissentire sulla promulgazione dell’ennesima legge ad personam”


Roma – “Devo prendere atto che gli sforzi di questa maggioranza impegnata a risolvere i guai giudiziari del premier Silvio Berlusconi sono stati premiati.

E’ dall’inizio della legislatura che si cerca di mettere a punto provvedimenti atti a tenere lontano il presidente del Consiglio dalle aule dei tribunali e ora a quanto pare è stata imboccata la giusta strada”. Questo il primo duro commento del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro in seguito alla firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del disegno di legge sul legittimo impedimento che in tal modo viene così promulgato. Il testo prevede il congelamento dei processi per diciotto mesi per il premier e i ministri per consentire loro di espletare le rilevanti funzioni governative nell’interesse del paese e dei cittadini. Prosegue sdegnato De Pierro: “In un paese normale chi sta al governo dovrebbe pensare ai problemi reali della nazione e a quelle che sono le difficoltà e le esigenze dei cittadini ma purtroppo siamo in Italia dove chi gestisce il potere calpesta e mortifica la dignità del popolo e gran parte dell’opposizione sembra pensare ad altro. E’ semplicemente una vergogna: mentre la gente affonda nella palude che una crisi senza precedenti ha prodotto, il potere politico con arroganza si permette di non fare assolutamente nulla di quanto aveva promesso durante una tambureggiante, quanto propagandistica, campagna elettorale. Anzi, quei pochi provvedimenti non riguardanti il premier sono stati addirittura contro gli interessi della massa. Con tutto il rispetto che abbiamo nei confronti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accettiamo con assoluta considerazione istituzionale del ruolo rivestito la sua decisione ma non possiamo non dissentire dall’avallo dell’ennesimo provvedimento ad personam. Qualora dovessero prendersi per buone le motivazioni addotte per giustificare tale legge, sarebbe necessario che questo principio venisse esteso anche a numerosi altri soggetti con alte responsabilità istituzionali. Mi riferisco – affonda polemicamente De Pierro - a presidenti di Regione, assessori, sindaci, prefetti e così via. Oppure devo pensare che i ruoli rivestiti da questi ultimi non abbiano grossa importanza nella macchina amministrativa e sociale? E’ fin troppo chiaro che la norma è stata varata pretestuosamente a vantaggio e godimento di una sola persona, l’estensione ai ministri sembra alquanto strumentale. Si sostiene che il premier debba beneficiare del legittimo impedimento in quanto eletto dai cittadini per governare e non possa essere distolto da tale compito. Si dà il caso che i ministri comunque non sono scelti dal popolo, come invece lo sono alcune delle categorie che ho citato poc’anzi. La nostra opposizione extraparlamentare e movimentista sarà dura e intransigente di fronte a quella che riteniamo l’ennesima violazione di un principio costituzionale”. De Pierro conclude con duro attacco al centrosinistra: “Non riusciamo proprio a comprendere come mai qualcuno debba sottrarsi alla giustizia al contrario della maggior parte dei cittadini. Sosterremo politicamente a spada tratta chi in parlamento farà resistenza vera contro un provvedimento immorale e mi auguro che chi fino a oggi è stato un turista dell’opposizione, cominci a svegliarsi e reagisca all’ennesimo colpo di mano della maggioranza che pare non fermarsi nemmeno di fronte alla logica e al buon senso per raggiungere i suoi opinabilissimi obiettivi a vantaggio solo di pochi”.