Precipitato nella tarda mattinata di ieri dopo un lancio con il paracadute a Terni, Pietro Taricone, 35 anni, è morto nel cuore della notte nell’ospedale della città umbra dove i medici avevano cercato in tutti i modi di salvargli la vita

 

Pietro Taricone

Terni. ’O guerriero non ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia più importante.

Precipitato nella tarda mattinata di ieri dopo un lancio con il paracadute a Terni, Pietro Taricone, 35 anni, è morto nel cuore della notte nell’ospedale della città umbra dove i medici avevano cercato in tutti i modi di salvargli la vita con una lunghissima operazione durata oltre nove ore. 

Troppo gravi lesioni interne riportate. Alla testa, all’addome e agli arti inferiori, accompagnate da emorragie definite «importanti» dai medici. Per ore equipe di chirurgia generale e vascolare hanno lavorato in sala operatoria supportati da molti altri specialisti.

L’intervento, cominciato ieri pomeriggio verso le 15, si era protratto ben oltre la mezzanotte. Poi Taricone è stato condotto nel reparto di rianimazione, dove però è morto verso le 2:30 a causa di improvvise complicazioni. Senza che avesse mai ripreso conoscenza dopo l’incidente. 

Eppure quello di ieri a Terni doveva essere per Taricone un lancio con il paracadute come tanti altri ne aveva già fatti in passato, ma per la star della prima edizione del "Grande Fratello" qualcosa è andato storto. Cosa sia successo esattamente lo dovrà stabilire l’indagine svolta dalla polizia. 

Dalle testimonianze già raccolte dagli investigatori è emerso che il paracadute di Taricone si è aperto regolarmente dopo un lancio da 1.500-2.000 metri di altezza. Poi, però, un colpo di vento o una manovra errata nelle ultime fasi del volo lo hanno fatto finire a terra a una velocità ben superiore a quella prevista. Proprio l’ipotesi di un errore nelle operazioni di frenata è quella maggiormente presa in considerazione dagli investigatori della questura di Terni. 

Taricone, paracadutista definito «esperto» da chi lo conosce, con alle spalle centinaia di lanci, potrebbe averla ritardata eccessivamente, finendo a terra con violenza praticamente davanti agli occhi della compagna, l’attrice Kasia Smuntiak, che si era lanciata dopo di lui. E sembra che con la coppia si trovasse a Terni anche la loro figlia di sei anni, Sophie. ’O guerrierò è da tempo un habitué dell’aviosuperficie umbra che frequentava da circa un anno e mezzo e dove si era più volte lanciato con la scuola di paracadutismo "Gordio". Al presidente della società che gestisce l’area, Sergio Sbarzella, aveva confidato nei mesi scorsi che per lui il paracadutismo non era «solo uno sport, ma un’attività che forma l’equilibrio psico-fisico della persona». 

Ieri Taricone aveva raggiunto Terni per partecipare a un corso sulla sicurezza in volo di livello intermedio. Due ore di teoria poi un primo salto senza problemi. Quindi di nuovo in quota con un aereo Cesna caravan turbo elica insieme ad altri sette compagni tra i quali la moglie, che a sua volta, nei mesi scorsi, aveva avuto un incidente, sempre con il paracadute, uscendo però indenne. Taricone ha saltato per primo e - ha spiegato uno degli appartenenti alla scuola Gordio - a circa mille e 200 metri si ‚ regolarmente aperto il paracadute ad ala. A un centinaio di metri da terra l’attore doveva cominciare le operazioni per rallentare la velocit… in vista dall’atterraggio che invece - ha riferito ancora chi ha assistito a quanto successo - sono state messe in atto solo a 20 metri dal suolo. Perché sia successo lo chiarirà l’inchiesta in corso. Taricone è comunque finito a terra con violenza. È stato subito soccorso sul posto da un’ambulanza del 118 e il personale a bordo lo ha rianimato dopo un arresto cardiaco. Senza che riprendesse mai conoscenza, l’ex concorrente del Grande fratello ‚ stato trasportato in ospedale scortato anche da una pattuglia della polizia che ha fatto da staffetta al mezzo di soccorso. La situazione è apparsa subito gravissima ai medici. Taricone aveva infatti riportato diverse fratture, traumi al cranio, al volto e al bacino. I sanitari avevano anche riscontrato un’emorragia alla testa e all’addome. È stato quindi immediatamente operato. Poi, la morte. All’ospedale si è subito recata la compagna di Taricone, presto raggiunta dai parenti più stretti. Tutti chiusi nel più stretto silenzio. Con loro anche il sindaco ternano Leopoldo Di Girolamo, i responsabili della scuola di paracadutismo e quello dell’aviosuperficie, dove nei mesi scorsi, in diversi incidenti, erano morti altri due paracadutisti. La speranza di tutti era che Taricone riuscisse a riprendersi. E invece questa volta ’O guerriero non ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia più importante.

 

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