Il massimo esponente regionale e il responsabile nazionale per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei diritti intervengono sull’operazione effettuata dai carabinieri del Ros con 61 arresti per associazione mafiosa

Perugia - Si chiama “Quarto passo” l’inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Perugia, che ha accertato la presenza di una “cupola” della ‘Ndrangheta nella regione. L’operazione, rivelando “infiltrazioni nel tessuto economico locale” e documentando modalità di azione tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, quali incendi e intimidazioni con finalità estorsive, ha fatto sì che i carabinieri del Ros procedessero, sin dalle prime ore del mattino, all’arresto di 61 persone nella provincia di Perugia e in altre città e confiscassero beni mobili ed immobili, riconducibili agli indagati, per un valore di oltre 30 milioni di euro.

 

Massimiliano Sirchi, responsabile dell’Italia dei Diritti per l’Umbria, ha così commentato la notizia: “La vasta operazione che le forze dell'ordine stanno portando a termine in queste orenon è altro che la triste conferma di come, da tempo, i tentacoli della malavita organizzata abbiano raggiunto anche il territorio umbro”. Nonsembra essere sorpreso neppure l’on. Francesco Barbato, responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata del movimento, anzi tiene a ricordare come più volte, tra i banchi del Parlamento, aveva denunciato la presenza di infiltrazioni mafiose politico-istituzionali: “Non c’è nulla di nuovo perché ormai le mafie non hanno più una operatività localistica, ovvero Camorra in Campania, Mafia in Sicilia, ‘Ndrangheta in Calabria, ma hanno estesoi loro terribili interessi in tutte le altre regioni e addirittura fuori dai confini nazionali. Purtroppo – continua l’esponente dell’organizzazione politica presieduta da Antonello de Pierro – questo sistema si è espanso grazie alla complicità della politica sia di destra che di sinistra come dimostra Mafia Capitale, che sbugiardai in epoca non sospetta in Parlamento ma rimanendo, ahimè, inascoltato”.

Pertanto, come chiarisce non a torto Sirchi: “Ferma restando l'attesa dei necessari riscontri investigativi, soltanto con la coesione morale ed il senso di legalità tra istituzioni, partiti, cittadini, imprenditori e commercianti sarà possibile costruire un muro impenetrabile ed invalicabile per coloro che tenteranno di pregiudicare il tessuto economico sociale della nostra regione, già così pesantemente messa alla prova da una crisi economica di rilevanti proporzioni”.