Tramite il responsabile alla politica interna Carlo Spinelli il movimento Italia dei Diritti solidarizza con il proprio fondatore e presidente il giornalista Antonello De Pierro che dopo aver subito un’aggressione mafiosa è stato messo sotto accusa dalle forze dell’ordine che lui stesso rappresenta
Roma - Non c’è limite ai paradossi che si verificano in Italia; in uno di questi è rimasto vittima il fondatore e presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro giornalista e agente di Polizia che, benché avesse subito un’aggressione mafiosa da parte di Armando Spada esponente di spicco dell’omonimo clan mafioso di Ostia, si è trovato a doversi difendere dalle accuse dello stesso organo statale che De Pierro rappresenta.
”Che il nostro Paese a volte non valorizza appieno le risorse di cui dispone è risaputo, tanti sono coloro costretti a migrare per affermarsi nei propri campi professionali ed è per questo che a volte l’Italia ha perso anche menti straordinarie che hanno fatto fortuna all’estero e le fortune di chi ha consentito loro di prestare la propria opera professionale – esordisce così il responsabile alla politica interna del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli commentando l’episodio che ha visto coinvolto il presidente del movimento stesso Antonello De Pierro – così come molti sono i casi di ingiustizie perpetrati ai danni di cittadini innocenti che si sono visti condannare per crimini mai commessi o che sono passati da vittime a carnefici per errori giudiziari o per incapacità di chi svolge indagini o magari soltanto perché gli inquirenti venivano pressati dall’opinione pubblica e dalle istituzioni alla ricerca di un colpevole per forza, ma quanto successo al nostro presidente Antonello De Pierro in questo caso anche agente della Polizia di Stato ha davvero dell’incredibile. Non starò qui a raccontare l’intera vicenda della quale già lo stesso De Pierro ci ha portato a conoscenza tramite comunicati stampa diffusi su scala nazionale, voglio però porre all’attenzione di chi legge di come un fedele servitore dello stato nel momento che pesta i piedi a personaggi potenti, se il suo caso cade nelle mani di inquirenti sbagliati, ecco che da vittima diventa carnefice; e così dopo aver subito un’aggressione da parte del noto boss di Ostia Armando Spada esponente di spicco del clan omonimo per De Pierro è iniziata un’odissea che lo sta portando all’essere posto in congedo dalle forze di polizia ed alla pensione anticipata. La colpa di De Pierro e della sua famiglia – prosegue Spinelli – è stata quella di denunciare abusi edilizi da parte di alcuni personaggi vicini al clan Spada, le stesse persone che sono ricorse al boss per aggredire a scopo intimidatorio la famiglia De Pierro per convincerli con le cattive maniere a desistere dal denunciare gli abusi e la cosa non è degenerata in qualcosa di più grave delle percosse soltanto perché Antonello De Pierro si è qualificato come agente di polizia. A questo punto all’intervento delle forze dell’ordine De Pierro da aggredito e diventato come per magia aggressore, in grado di intimidire a tal punto da far scappare e rifugiarsi dentro l’auto un boss mafioso divenuto improvvisamente agnellino, e da qui è iniziato per il nostro presidente un vero e proprio calvario. La cosa che fa indignare è vedere come un servitore dello stato che rischia la vita tutti i giorni per difenderci dalla malavita si trovi a dover subire l’onta della deplorazione e ad essere cacciato dal corpo di Polizia di Stato come un delinquente solo perché ha messo i bastoni tra le ruote ad amici di mafiosi; e ancor di più fa indignare il fatto che a 52 anni si troverà a percepire la pensione, a nostre spese, quando un lavoratore comune, me compreso, dovrà aspettare la soglia dei 67 anni per poter percepire la meritata indennità post lavorativa. Antonello De Pierro ha attivato tutti i canali necessari per impugnare tale provvedimento sperando che trovi sulla propria strada persone rette che possano rivedere il caso ed annullare quanto finora è stato sentenziato e far rientrare De Pierro a pieno titolo tra le forze di polizia. Per adesso – conclude Spinelli – non mi resta che esprimere solidarietà a nome del movimento che rappresento, che Antonello De Pierro presiede e che da sempre lotta contro le ingiustizie, a difesa dei diritti e per riportare la legalità nelle istituzioni, lo stiamo facendo laddove rappresentiamo le persone che ci hanno votato per farci entrare nei consigli comunali, lo stiamo facendo per conto di tutti coloro che ci contattano perché vittime di ingiustizie e di soprusi e lo faremo anche per il nostro presidente, Italia dei Diritti sarà presente come non mai e si attiverà affinché anche i vertici dello Stato intervengano per porre fine a questa ingiustizia italiana”.