La Beretta è la più antica azienda del mondo: nata nel XV secolo, è citata nei documenti a partire dal 1512. Appartiene alla stessa famiglia, non ha mai cambiato sede restando radicata a Gardone Valtrompia, nel cuore del distretto bresciano degli armaioli, e continua a produrre fucili e pistole da sempre. Leader nelle carabine da caccia, solo negli anni Trenta si è imposta sul mercato militare con la pistola 34 e il fucile mitragliatore Mab.

Durante la guerra alleati e nemici facevano di tutto per avere una Beretta 34, considerata migliore della celebre Luger, e dopo l'8 settembre i tedeschi presero il controllo della produzione. Nel dopoguerra dopo una fase di crisi, il boom. Esordisce con il mitra M-12, quello del simbolo di Prima Linea: una delle icone degli anni di piombo. Poi la Beretta 92, oggi sinonimo di pistola in tutto il mondo: dopo avere vinto la gara per le Forze armate americane, è stata venduta a decine di eserciti e centinaia di polizie. Infine i fucili a pompa Benelli e Franchi, adottati dai marines: due marchi inglobati rendendo di fatto Beretta monopolista in Italia.

Gli altri prodotti militari languono: il fucile d'assalto AR 70/90 non è stato esportato, la nuova pistola Cougar - fatta impugnare con mossa di marketing agli ultimi James Bond del cinema - viene promossa da poco mentre la mitraglietta Storm è appena entrata sul mercato. In più le mode belliche portano i colonnelli stranieri verso calibri più potenti di quelli tipici degli armieri bresciani. Ottimi invece i risultati nel settore delle armi da caccia, soprattutto con i ricchi clienti arabi e statunitensi che spendono migliaia di euro per personalizzare le loro carabine. Inoltre è stata lanciata una linea di abbigliamento sportivo, con buoni risultati negli Usa. Il tutto per una holding che ha 2.500 dipendenti.