Il 19 giugno è partita dalla Procura di Roma una richiesta di atti per Potenza. I pm Giancarlo Capaldo e Stefano Bombardieri vogliono le carte di Woodcock che riguardano gli accreditamenti concessi ai laboratori di Daniela Fini e di Francesco Proietti.

I pm sono interessati perché in un'altra inchiesta hanno messo nel mirino la Asl Roma C che ha approvato la convenzione ottenuta da Lady Fini grazie agli interventi su Storace definiti in modo colorito nelle intercettazioni. L'indagine romana è quella su Lady Asl, alias Anna Iannuzzi, l'imprenditrice che aveva creato un impero nella fisioterapia a suon di mazzette. Nel suo conto i carabinieri hanno trovato 30 milioni di euro e ora cercano di capire se fossero tutti della signora.

Dopo quattro mesi di carcere, ha cominciato a parlare come un fiume in piena. Nei verbali, tutti da riscontrare, è il centrodestra a far la parte del leone: "Storace mi disse di parlare per il dato economico con l'assessore Giulio Gargano (primo degli eletti di An, ora passato a Fi, ndr). E ho pagato Gargano". C'è anche l'assessore alla Formazione Giorgio Simeoni, oggi deputato di Forza Italia, definito "l'uomo più affamato di soldi della storia". L'ex assessore regionale alla Sanità Marco Verzaschi di Forza Italia, oggi sottosegretario alla Difesa dopo essere passato all'Udeur, secondo Lady Asl avrebbe ricevuto 400 milioni. Anche la sinistra ha la sua parte: "Ho pagato un miliardo di lire mediante un intermediario a Piero Badaloni, quando era presidente del Lazio nel 1997-1998". Ce n'è pure per il ministro dell'Istruzione della Margherita Giuseppe Fioroni e per l'ex senatore diessino Luigi Petrella: "Mi hanno mandato a chiedere se avevo soldi da pagare". Tutte accuse smentite dai diretti interessati e che non avrebbero portato finora all'iscrizione sul registro degli indagati.

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