Si complica la situazione del noto attore cabarettista di Zelig, Giovanni Cacioppo, indagato dalla Procura di Fermo per l’accusa di spaccio di stupefacenti e cessione di cocaina a minori in cambio di prestazioni sessuali

Fermo, 7 maggio 2008 - Si complica la situazione del noto attore cabarettista di Zelig, Giovanni Cacioppo, indagato dalla Procura di Fermo per l’accusa di spaccio di stupefacenti e cessione di cocaina a minori in cambio di prestazioni sessuali. Il sostituto procuratore Luigi Ortenzi, che coordina l’inchiesta, ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini a tutte le persone coinvolte e per Cacioppo, oltre alle precedenti accuse di spaccio, si è aggiunta l’aggravante di aver ceduto stupefacenti a minori in cambio di prestazioni sessuali.

A questo punto, per il comico siciliano, si avvicinano sempre più il rinvio a giudizio e il conseguente processo. Cacioppo era finito da circa un anno nel mirino della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno a seguito di un’indagine su un vasto traffico di droga e di festini a base di sesso e cocaina, che si consumavano a casa di alcuni insospettabili fermani. Il nome di Cacioppo era spuntato nel corso delle intercettazioni telefoniche effettuate dagli uomini delle Fiamme Gialle.

Gli investigatori, da una telefonata in particolare, avevano individuato alcune delle persone presenti a un festino consumatosi in un appartamento di Fermo. Tra queste anche una ragazza minorenne che, interrogata dagli investigatori, avrebbe raccontato di avere ricevuto cocaina proprio da Cacioppo. In mano agli inquirenti ci sarebbero anche altre testimonianze che inchioderebbero il cabarettista.

L’indagine, nella quale è rimasto invischiato il noto personaggio dello spettacolo, vede coinvolto un giro di insospettabili, del quale farebbero parte un centinaio di persone tra fermani, sangiorgesi e altri volti noti provenienti anche dalle province limitrofe. Alcuni di loro, come Cacioppo, sarebbero accusati di istigazione alla prostituzione e spaccio di stupefacenti con l’aggravante della richiesta di prestazioni sessuali.

L’inchiesta era nata da una costola di un’importante operazione antidroga messa a segno dalla Guardia di Finanza nel settembre del 2006, che aveva fatto emergere un giro di prostituzione anomala, in cui erano state coinvolte decine di ragazze, che offrivano prestazioni sessuali solo ed esclusivamente in cambio di cocaina. A tirare i fili di questo raccapricciante teatrino, secondo gli inquirenti, sarebbero professionisti e noti imprenditori.

Gli elementi raccolti fino ad oggi nel corso delle indagini sarebbero supportati da un fiume di intercettazioni telefoniche, che non lascerebbero dubbi su quanto accadeva in determinati ambienti esclusivi dove, oltre alle storie di sesso, si consumavano anche quelle legate a importanti quantitativi di cocaina che venivano ceduti in occasione dei festini.

Fabio Castori

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