di Leo Sisti

Gli incontri di Napolitano. Le richieste a Prodi. Ma criminalità e spazzatura dilagano. Un anno dopo, stessi problemi. E si spera nel soccorso del governo

Per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano doveva essere un tranquillo periodo di relax. Dal 20 al 30 agosto dieci giorni da trascorrere nella sua Napoli, a Posillipo nella quiete di Villa Rosebery, il 'Quirinale estivo'. Un'occasione anche per incontrare personaggi delle istituzioni e amici, scambiare idee e affrontare i problemi della città, prima di tutto con Antonio Bassolino, presidente della Campania.
Ma la lettura della cronaca dei giornali deve aver provocato nel capo dello Stato pur dotato di aplomb inglese, un senso di irritazione. Martedì 22 agosto: 'Turisti norvegesi scippati e picchiati', in piazza Garibaldi. Mercoledì 23: 'Scippa quattro donne in un'ora'. In serata il primo cittadino d'Italia riceve un altro ospite locale, il vicesindaco Tino Santangelo. Giovedì 24, alle 10 del mattino accoglie a Villa Rosebery il cardinale Crescenzio Sepe. Nell'arco di poche ore succede di tutto: baby gang in azione; una ragazzina di 17 anni con i capelli impigliati nello scooter di un teppista che voleva arraffare la sua borsetta. Stesso genere di notizie nei quotidiani del 25, 26, 27 e 28 agosto, un lunedì quando il presidente visita le sale del Madre, il nuovo Museo d'Arte Contemporanea voluto da Bassolino e ricco di opere di Kounellis, Paladino, Schifano, Rauschenberg, Fontana e altri. La cultura, almeno quella, c'è.

Un anno dopo 'Napoli addio', il servizio di copertina che ha denunciato la drammatica situazione del capoluogo campano ed è stato accolto da insulti, ma anche da plausi, 'L'espresso' ritorna sul 'luogo del delitto'. Per verificare che cosa è cambiato. Per registrare umori e malumori. Per vedere quali idee circolano per uscire dal tunnel. Perché oggi, se le tante emergenze della città rimangono a livello di guardia, lo scenario politico intorno a Napoli e alla Campania è cambiato parecchio: Romano Prodi ha vinto le elezioni; al Quirinale è salito appunto Napolitano. Al Comune Rosa Russo Iervolino è stata riconfermata sindaco. Come Antonio Bassolino, rinominato alla guida della Regione nel 2005. Il centrosinistra governa quindi dappertutto, a Roma come a Napoli.

Almeno sulla carta, quindi, la città può contare su sponsor eccellenti. Che per ora moltiplicano incontri e segnali di attenzione. Lo scorso primo agosto Bassolino, insieme ai presidenti delle altre regioni meridionali, ha discusso con Prodi, Confindustria e sindacati il cosiddetto Patto per il Mezzogiorno, ovvero un pacchetto di proposte per lo sviluppo: infrastrutture, fiscalità differenziata, recupero aree urbane degradate, ricerca e innovazione. Il 30 agosto c'è stato un meeting tra il sottosegretario Enrico Letta e l'assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta. Il 4 settembre la Iervolino ha visto Prodi. Il sindaco tiene molto ad alcune misure urgenti: legge speciale e dichiarazione dello stato di emergenza per traffico e viabilità. Nello stesso giorno vertice tra Iervolino, Bassolino e il ministro, anche lui napoletano, dell'Innovazione, Luigi Nicolais. L'8 settembre, è previsto un Consiglio dei ministri dedicato al Mezzogiorno. Mentre in ottobre il Consiglio dei ministri si riunirà in trasferta a Napoli.

Progetti, finanziamenti, grandi opere. È questa la ricetta sul tavolo. I programmi sui trasporti li spiega a 'L'espresso' l'assessore Cascetta: "Dal dicembre 2005 con un treno di alta velocità Roma e Napoli sono collegate in un'ora e 15 minuti. Dal 2008 in sessanta minuti. Il 27 luglio i ministri Di Pietro e Bianchi hanno firmato il protocollo per la realizzazione della Napoli-Bari. Se tutto va bene, entrerà in funzione nel 2013. Tempo di percorrenza: meno di due ore". Poi c'è il capitolo sugli aeroporti. Capodichino si trasformerà in 'City airport', non potendo estendersi più di tanto. Un ruolo più strategico lo giocherà il nuovo aeroporto di Grazzanise, nel Casertano, per i voli intercontinentali, se mai vedrà la luce. Terzo polo aeroportuale, per voli turistici, Pontecagnano. Sono grandi progetti da un miliardo di euro, già avanzati al ministero delle Infrastrutture.
E la metropolitana di Napoli? Dal '94 a oggi inaugurati 15 chilometri di binari e 20 stazioni. Bisognerà attendere però fino al 2011 per avere, giurano gli esperti, nove linee, 100 stazioni e 90 chilometri di binari. Ma occorrono subito due miliardi di euro. Ora tutto questo, se avverrà, rientrerà nel grande piano che vede la Campania avviare un programma di investimenti per 22 miliardi di euro, di cui già 4,5 spesi, al ritmo di 800-900 milioni all'anno, tra fondi europei, nazionali e regionali, con cantieri che generano 6-7 mila posti di lavoro all'anno. "Abbiamo imparato a utilizzare le risorse dell'Unione europea", commenta Isaia Sales, consigliere economico di Bassolino, ex sottosegretario ds nel primo governo Prodi. Eppure i fondi della Ue non bastano, ci vogliono anche quelli di Roma: per battere la discoccupazione. E qui entra ancora in ballo Prodi. Perché la Finanziaria, entro la fine di settembre, dovrebbe ulteriormente aprire i cordoni della borsa.

Poi ci sono le dolenti note. Prima di tutto, il destino della aree urbane di Bagnoli e Napoli est: troppi i ritardi accumulati per una soluzione riguardante zone inquinate da precedenti insediamenti industriali, Italsider e raffinerie. Le altre preoccupazioni della città sono quelle di tutti: sicurezza e rifiuti. Il 4 settembre tre omicidi, uno nel quartiere bene del Vomero. I furti in generale saranno pure in calo, ma sono in consistente aumento quelli nei negozi e nei supermercati. Perché? Oscar Fioriolli, questore di Napoli, lo spiega a 'L'espresso': "Non sono solo i 'professionisti' ad agire, ma anche chi ha esigenze di sopravvivenza". E poi le rapine. Continua Fioriolli: "Quelle di strada sono sempre di più commesse da minori, tra i 14 e i 18 anni. Anche lo scippo sta cambiando modalità di esecuzione, spesso entra in ballo la violenza gratuita". Altro fatto. Il giorno di Ferragosto sono state controllate, a caso, 350 persone. Di queste ben 215 erano pregiudicati. Per il controllo del territorio ora si punta molto su una novità di queste settimane: in alcuni quartieri di Napoli verranno installate le prime videocamere, collegate con la polizia. Tra l'altro i loro lettori ottici 'leggeranno' le targhe delle auto, individuando quelle rubate.

E poi l'infinita emergenza rifiuti, che sta tanto a cuore al presidente Napolitano: è un nodo irrisolto da ben 14 anni. Odori, miasmi, tossicità e roghi per le strade. Con, sullo sfondo, l'occhio vigile della camorra. Attualmente a Napoli la raccolta differenziata è appena all'8 per cento. I rari cassonetti destinati a vetro, plastica e carta, piazzati nelle vie, traboccano. Le altre immondizie invece contribuiscono a formare cloache a cielo aperto. "Bisognerebbe arrivare alla sufficienza, che è una media del 35 per cento", dichiara a 'L'espresso' Corrado Catenacci, commissario straordinario per questa emergenza in Campania. Poi ci vogliono gli impianti per trattare i rifiuti della raccolta differenziata. Ma dove finisce il resto della monnezza? Il 55 per cento nelle discariche, tra le proteste della popolazione locale. Ecco allora la necessità dei termovalorizzatori che trasformano rifiuti in energia. Nella primavera 2007 entrerà in funzione quello di Acerra. Per gli altri due altri ci vorrà più tempo, uno a fine 2008 e l'altro nel 2009. Troppo.

Napoli è oggi tutto questo. A differenza di un anno fa però si trova in mezzo a una congiuntura politica senza precedenti. Marco Oddati, assessore comunale al Lavoro e alla Cultura, ne è convinto: "Con il mio 'Laboratorio', un osservatorio locale, siamo partiti dalle reazioni contrarie al vostro reportage, non scandalistico, che avrebbe dovuto spronare la città e spingere i centri di potere ad avere coraggio. Quando, se non adesso, Napoli può fare il salto di qualità?". In altre parole, non ci sono più alibi.

ha collaborato Mario Fabbroni