Femore rotto e prognosi di 40 giorni. A Roma in piazza Navona alle 3 di notte ha cercato di salvare una donna dalle violenze del fidanzato

 

ROMA - «Nella vita bisogna sempre farsi i fatti propri». È l'amaro commento del fotografo Rino Barillari, uno dei più noti paparazzi dei tempi della dolce vita, finito in ospedale con un femore rotto e 40 giorni di prognosi per aver cercato di salvare dalle violenze del fidanzato una donna di 25 anni. Molti gli attesti di stima e pronta guarigione giunti a Barillari da personaggi politici, tra cui il sindaco di Roma, il presidente della Provincia di Rome e della Regione Lazio, e della stampa.

IL FATTO - Il fatto è avvenuto alle 3 di notte a Roma in piazza Navona. Secondo quanto raccontato dallo stesso fotografo, Barillari, che abita poco distante dal luogo dell'aggressione, era sceso dal suo appartamento per buttare un sacchetto dell'immondizia, quando ha notato la donna che veniva picchiata dal fidanzato e chiedeva aiuto. Il fotografo ha cercato di intervenire dicendo poi ad alcuni passanti di avvertire le forze dell'ordine. Valentino Zucca, 30 anni, con precedenti per aggressione, a quel punto ha aggredito Barillari con calci, pugni, gettandolo in terra fino procurargli la frattura del femore. I carabinieri arrivati in piazza Navona hanno arrestato l'aggressore con l'accusa di lesioni gravi. «Non avevo con me il cellulare e ho bluffato», ha raccontato Barillari. «Fermati, gli ho detto, chiamo i carabinieri. Lui, per tutta risposta, si è girato di scatto, mi è saltato addosso con una violenza inaudita, mi ha gettato in terra rompendomi una gamba, e poi ancora ha continuato con calci e pugni. Mi ha davvero ammazzato di botte».

ERANO IN DUE - Successivamente i carabinieri hanno ricostruito la vicenda dicendo che erano due gli aggressori di Barillari. Zucca ha aggredito il fotografo ma a picchiare la donna era il fidanzato. Zucca si trovava insieme alla coppia.

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