Italia dei Diritti con l’Idv: “Non vogliamo condannati in Parlamento”

 

Posizione dura del presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, in merito ai condannati in parlamento: “Ci associamo alla lotta portata avanti dall’Italia dei Valori di Antonio di Pietro”, è questo quanto dichiarato dal presidente durante un incontro con i giovani dell’Idv rappresentati da Simone Novelli, alla presenza del segretario romano del partito dei Valori, Roberto Soldà, avvenuto all’Università Tor Vergata, nell’ambito di un iniziativa informa-giovani. “Biasimiamo tutte le altre forze politiche che fino ad ora hanno opposto solo indifferenza di fronte ad un problema grave e imbarazzante”, ha continuato De Pierro, “una situazione che rischia di destabilizzare i concetti netti del bene e del male nelle menti adolescenziali”.



Il quadro della situazione, oltre ad essere da guinness dei primati, è agghiacciante. Si sono accomodati sulle comode poltrone parlamentari e hanno rappresentato il popolo italiano 82 persone su cui pesa un capo d’accusa. Tra questi: 25 sono stati condannati con sentenza definitiva o patteggiamenti, 10 prescritti definitivi, 1 prosciolto per immunità. I reati vanno dalla corruzione, all’associazione mafiosa, all’attentato contro la costituzione e all’unità dello stato, fino all’omicidio. “È una vergogna che deve assolutamente finire. Abbiamo denunciato dalle pagine del portale di informazione italymedia.it questa situazione assurda che delinea i connotati di una delle tante storture italiche. Da 23 pregiudicati presenti in parlamento si è passati a 25 nella legislatura appena termina”, ha sottolineato De Pierro.

Il partito a tenere il primato è Forza Italia, con 29 parlamentari condannati. L’ala destra del Parlamento è quella maggiormente interessata dal triste primato, con 65 tra deputati e senatori che hanno commesso reati penali. Nel centro sinistra sono 17. “Se c’è un partito del centro sinistra che ha fatto eleggere in parlamento un condannato a trent’anni di carcere (ridotti a 12) per l’omicidio di un poliziotto, grazie all’assurda e antidemocratica legge elettorale vigente, allora non meravigliamoci se sono in costante aumento reati d’ogni tipo nell’universo giovanile. La figura tanto sbandierata del poliziotto di quartiere che pochi hanno comunque visto, di questo passo sarebbe opportuno istituirla nelle aule parlamentari”.