Antonello De Pierro denuncia la discriminazione nei confronti dei disabili

Roma – Come già denunciato diverso tempo fa dal segretario romano dell’ Italia dei Valori Roberto Soldà, è emerso nuovamente l’increscioso problema riguardante la quasi totale impossibilità per le persone diversamente abili di locare un alloggio nella capitale.


A Roma sette responsabili di altrettante agenzie immobiliari su dieci hanno negato l'affitto a Mimmo, un ragazzo disabile, pochissimi minuti dopo aver offerto le più svariate soluzioni a un cosiddetto “normale''; questo è quanto si evince da un’ indagine effettuata da Francesco Palese per la trasmissione televisiva “L’Altra Inchiesta” dell’emittente Retesole, filmato reperibile sul sito web di YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=Kw5xTOGLA8M).
Lo scorso 5 dicembre Mimmo, al secolo Domenico Vetere, laureando in Scienze politiche all’Università La Sapienza, insieme ai colleghi Mary, Totò e Graziella, organizzò un presidio di fronte Montecitorio, proprio per denunciare il fatto che da diversi mesi lui e gli altri ragazzi, disabili anch’essi, non riuscivano a trovare un alloggio, in quanto a breve avrebbero dovuto abbandonare la Casa dello Studente in via Cesare De Lollis.
Fortunatamente tuttora la struttura preposta alle residenze universitarie, sotto precise disposizioni dell’assessore regionale all’Istruzione Silvia Costa, ospita i ragazzi in attesa di un futuro migliore.

“Quando ho sentito questa notizia sono saltato sulla sedia – così esordisce Antonello De Pierro, presidente del movimento nazionale dell’ Italia dei Diritti, dopo aver preso atto della vicenda - è veramente inconcepibile, in un momento in cui si parla tanto di abbattimento delle barriere architettoniche, un atteggiamento così indifferente, è davvero assurdo che ci sia un sentimento discriminatorio così accentuato nei confronti dei disabili. In un paese civile è un fatto aberrante – prosegue De Pierro - oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche, il vero lavoro da fare è quello di demolire con la scure dell’impegno culturale e sociale le barriere mentali nei confronti dei portatori di handicap.
Di fronte ad episodi di questo tipo sembra che i decenni dall’ olocausto nazista ad oggi non siano mai passati, sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla; purtroppo il lavoro da fare è ancora molto, occorrerebbe intervenire anche legislativamente per reprimere atti di questo genere.
Il tessuto sociale italico è costellato da molti episodi di intolleranza nei confronti dei diversamente abili, uno dei tipi di discriminazione più diffusi è quello perpetrato da alcuni uomini che decidono di abbandonare le proprie mogli o compagne al loro destino dopo la nascita di un figlio disabile”.