La lezione di Gomorra
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di Gianluca Di Feo
Dopo le minacce decisa la scorta a Roberto Saviano. Per il quale si è mobilitata tutta Italia. Ma ora bisogna colpire il sistema dei boss Lo Stato ha fatto il primo passo. Ma adesso è necessario che vada avanti. Perché 'Gomorra' è diventato una denuncia nazionale, che mette sotto gli occhi di tutti l'inarrestabile ascesa della camorra campana e delle sue ramificazioni internazionali. Una denuncia che presto verrà tradotta e pubblicata in 20 paesi, dagli Stati Uniti alla Svezia, e che ha già conquistato le pagine dei quotidiani europei. Roberto Saviano ha scritto tutto quello che ha visto: integra con la sua testimonianza gli atti di centinaia di indagini che non sono quasi mai riuscite a raggiungere condanne definitive. O che sono state vanificate dall'indulto o da evasioni beffa, come quella del boss Lauro scomparso dopo la scarcerazione per un cavillo burocratico. 'Gomorra' ha dato voce a tutti i campani che non si arrendono allo strapotere della criminalità organizzata. Negli articoli de 'L'espresso' la sua denuncia si è allargata all'incapacità della classe politica di dare una risposta: di liberare i cittadini dalla camorra e dall'immondizia, il nuovo oro nero delle mafie. Poi, al fianco del presidente della Camera Fausto Bertinotti, nella piazza di Casal di Principe, la città che negli Novanta aveva il record mondiale di omicidi, si è rivolto direttamente ai padrini, invitandoli ad andarsene. Ecco quale deve essere il secondo passo. Partire da Casal di Principe e dal Casertano, nuovo polmone di capitali finanziari delle cosche che marciano su Roma. E da Secondigliano, periferia disumana diventata centro di traffici mondiali.