De Pierro (Italia dei Diritti) pronto ad incatenarsi contro i disservizi del nosocomio

  



Roma – Conto alla rovescia per la protesta simbolica che domani mattina, alle ore 11, vedrà protagonista Antonello De Pierro, presidente del neo movimento “Italia dei Diritti”, che si dice pronto ad incatenarsi davanti all’ ospedale “ G.B. Grassi” di Ostia.


Come già annunciato nei giorni scorsi, infatti, il giornalista ha pronta in agenda la sua personale manifestazione di dissenso e denuncia contro le inefficienze dell’unico polo ospedaliero del XIII Municipio, salito agli onori delle cronache in seguito alla scoperta da parte dei Nas di farmaci scaduti.
“Il mio intento è quello di attirare l’attenzione delle istituzioni su quanto sta accadendo all’interno della struttura sanitaria di Ostia - ha dichiarato stamane De Pierro – non soltanto in relazione a quanto rilevato nei giorni scorsi dai Nas, ma anche per denunciare una situazione di carenza sanitaria che da anni affligge i circa duecentomila utenti del nosocomio, costretti a tempi d’attesa inammissibili per accedere al pronto soccorso e ad attese altrettanto lunghe per effettuare visite specialistiche”.
Ma c’è dell’altro: De Pierro annuncia la sua volontà di chiedere un incontro con i quadri dirigenziali di competenza del “Grassi”, in quanto, come egli stesso ha già dichiarato più volte, “le responsabilità del malfunzionamento dell’ospedale non sono da ricercarsi nelle prestazioni del personale medico e paramedico, ma tra coloro che muovono i fili decisionali dell’intera struttura”. Se la sua richiesta dovesse rimanere inascoltata, De Pierro annuncia di essere disposto allo sciopero della fame, confermando la scelta di una linea dura da parte dell’ Italia dei Diritti da attuarsi ovunque si registri la necessità di scendere in campo per la difesa di quei diritti negati “anche ad un solo cittadino che più facilmente rischia di rimanere inascoltato dalle istituzioni”.
“La condizione di sovraffollamento del pronto soccorso e di degrado dell’intero ospedale è inammissibile - conclude De Pierro – nonostante la struttura possa vantare reparti tra i migliori di tutto il Paese, ma che purtroppo risultano insufficienti ad andare incontro ad un bacino d’utenza così ampio che comprende anche i cinquantamila abitanti di Fiumicino e parte della popolazione dei comuni di Ardea e Pomezia”.