Antonello De Pierro:“Necessario intensificare i controlli anche all’interno dei contesti lavorativi. Scongiuriamo stragi evitabili”

Roma – L’operazione condotta dai Carabinieri del Gruppo di Frascati nella provincia a sud-est della Capitale, finalizzata ad accertare illeciti in materia di detenzione di armi ha portato alla denuncia di 17 persone per i reati di detenzione illegale di armi comuni da sparo e munizionamento e di omessa custodia. Le forze dell’ordine hanno effettuato 288 controlli e sequestrato 21 armi comuni da sparo e 61 cartucce.


Dati allarmanti che sottolineano ancora una volta e con maggiore forza l’esigenza di controlli più minuziosi e più frequenti sul traffico di armi e sull’eventuale custodia di queste da parte di individui privi dei requisiti sanciti dalle norme in materia.

Non ha dubbi a riguardo Antonello De Pierro, Presidente del Movimento nazionale “Italia dei Diritti”: “Il bilancio dell’operazione dei Carabinieri di Frascati, alle quali va il mio sentito apprezzamento per essersi distinti in più di un’occasione, fa riflettere sulla necessità di maggiori controlli sui flussi di armi e sulla loro detenzione. Il caso del cecchino di Guidonia, che qualche mese fa sconvolse l’opinione pubblica, ha sollevato un polverone di riflessioni circa i requisiti di accesso al porto d’armi ma niente sembra essersi mosso a riguardo”.
“Appare necessario interrogarsi – continua con enfasi il Presidente di Italia dei Diritti – sul perché un uomo estromesso dall’esercito italiano e affetto da disordini psichici possa continuare a detenere regolarmente un’arma. In quella occasione assistemmo alla morte di persone innocenti, una strage evitabile, ma purtroppo non si è trattato di un caso isolato”.

L’attenzione flebile rivolta alla questione del flusso illegale di armi e alla facilità del sistema di autorizzazioni solleva un clima da emergenza: in questo scenario sarebbe auspicabile un monitoraggio su vasta scala. “Ma gli interventi- rilancia De Pierro - non devono limitarsi alle incidenze criminali sui flussi in questione ma devono definirsi anche in altri contesti, soprattutto lavorativi, in cui il più delle volte non vengono rispettati i requisiti di sicurezza necessari per chi ha in dotazione armi da fuoco. Parlo in particolare della realtà in cui spesso si trovano le guardie giurate, come è emerso in diversi incontri avuti con Enzo Del Vicario, segretario nazionale del sindacato di categoria SAVIP, il quale ha segnalato situazioni inverosimili riguardo all’avvicendarsi dei turni che li vedono impegnati per più ore di seguito in servizi anche di una certa pericolosità e addirittura, in alcuni casi, dopo un turno di notte si ritrovano a dovere espletare servizi di vigilanza che si protraggono per più ore anche durante la giornata, il tutto senza aver assolutamente riposato. In questa prospettiva appare chiaro che una guardia giurata non può possedere quei requisiti di lucidità necessari per chi ha in dotazione un’arma da fuoco”.

Maggiore responsabilità da parte degli Istituti di vigilanza e maggiore attenzione da parte della Polizia amministrativa deputata al controllo e al monitoraggio. Questo l’invito del presidente De Pierro affinché vengano rispettate in modo concreto le norme comportamentali e i requisiti di sicurezza sanciti dall’ordinamento, onde evitare che si debba assistere impotenti ad un altro
massacro evitabile.