L’Italia dei Diritti auspica un nuovo incontro con i rappresentanti delle comunità straniere a Roma

  


Roma – I residenti stranieri a Roma sono circa 250.000, di cui il 10% può vantare un contratto di lavoro, un domicilio e l’appartenenza all’Unione Europea, i tre requisiti fondamentali per poter accedere alle urne il 13 e 14 aprile.

 A dispetto di una legislazione che fino a poco tempo fa ha reso praticamente irraggiungibile lo status di regolarità per gli immigrati, questa che si presenta oggi, secondo quanto afferma il presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro, “è un’ottima occasione per parlare d’immigrazione abbandonando i toni allarmistici della sicurezza e del decoro urbano (tema da sempre tristemente legato al fenomeno) per abbracciare, invece, quelli più pacifici dell’integrazione. Coinvolgere gli immigrati nelle vicissitudini politiche del Paese, infatti, è un modo efficace per renderli parte integrante del nostro tessuto sociale, con una ricaduta positiva anche in termini di sicurezza giacché le cellule delinquenziali, generalmente poco interessate all’integrazione, verrebbero in questo modo isolate”. Di particolare interesse per Roma e i suoi cittadini, prosegue inoltre De Pierro, è il fatto che “quest’anno la maggioranza degli immigrati aventi diritto al voto è costituita dalla comunità romena, che negli ultimi mesi è stata in molti casi ingiustamente condannata alla gogna non solo mediatica per i tristi fatti di cronaca che senz’altro tutti ricordiamo”.

Di fronte a questo promettente scenario di ‘pacificazione’ sociale, il movimento Italia dei Diritti si interroga meravigliato circa la totale mancanza d’interesse dei partiti verso questa ampia fetta di elettorato, fatta eccezione per l’Italia dei Valori, il cui Segretario Romano Roberto Soldà invita i rappresentanti delle comunità straniere a Roma a proseguire sul cammino già intrapreso per affrontare le tematiche politico-sociali legate al fenomeno dell’immigrazione.