Tra i residenti sgomberati al Laurentino 38 anche un disabile bloccato nello stabile senza ascensore

E’ trascorso un anno dallo sgombero del nono ponte del Laurentino 38 e le quarantasei famiglie trasferite nel residence di via Casal Lumbroso 75 sono ancora in attesa di un alloggio definitivo.


Non mancano le polemiche tra i residenti dello stabile di proprietà comunale che, in questi giorni, stanno chiedendo a gran voce l’assegnazione di una casa popolare che faccia cessare la condizione di precarietà abitativa in cui versano. “E’ una situazione che da tempo è stata segnalata dagli organi di stampa – ha commentato il presidente di Italia dei Diritti Antonello De Pierro – la temporaneità di questa sistemazione non può protrarsi ed è necessario giungere ad una risoluzione nel più breve tempo possibile”.
Purtroppo il residence di via di Casal Lumbroso ospita anche Carlo, un cittadino disabile motorio “letteralmente imprigionato nel suo appartamento al secondo piano poiché la struttura, per quanto ne so, non dispone di un ascensore - ha poi aggiunto De Pierro - una città civile come Roma non può lasciar solo un suo cittadino nella lotta contro una società non ancora in grado di offrire i diritti fondamentali”.
Dati alla mano, inoltre, sembra che la spesa pubblica per l’occupazione del residence ammonti a 280 milioni di euro annui, una cifra ingente che potrebbe essere impiegata in altri progetti di interesse pubblico, se per gli ex abitanti del Laurentino 38 arrivasse la tanto attesa assegnazione di una casa popolare.
“Rabbrividisco di fronte a questa inerzia istituzionale che troppo spesso ricade sulle fasce sociali più deboli - ha concluso il presidente del movimento – siamo pronti ad una dura lotta sul campo della tutela dei diritti dei disabili, per far sì che all’abbattimento delle barriere architettoniche segua quello, ben più difficile da ottenere, delle barriere culturali che ancora oggi ci impediscono di raggiungere gli standard raggiunti dalle politiche sociali negli altri Paesi europei”.